edizione Nazionale
Tsunami/2: Prese d’assalto le mete alternative
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:00 nella categoria Territori

Oltre a una flessione ancora non esattamente quantificabile, ma comunque inferiore a quella subita dai tour operator, le agenzie di viaggio associate alla Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) segnalano uno spostamento del flusso turistico, tipico di questo periodo dell’anno, non solo verso mete calde quali Caraibi e Mar Rosso, ma anche sulle destinazioni di casa nostra. Fino al 10 gennaio infatti, dalle Alpi fino all’ Abruzzo, le localita’ di montagna stanno registrando il tutto esaurito. ”Gia’ prima che avvenisse questa immane catastrofe – spiega Antonio Castello della Fiavet – avevamo registrato un calo del 5%, nei giorni compresi dal 24 dicembre al 6 gennaio, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso a causa della sfavorevole congiuntura economica. Indubbiamente questa vicenda ci ha dato
un’altra mazzata, ancora non quantificabile. L’unica cosa che possiamo dire e’ che le nostre perdite, come agenzie di viaggio, sono inferiori a quelle dei tour operator, visto che non tutto cio’ che viene programmato viene venduto tramite agenzia”.
Tra le tre opzioni previste in questi casi, in base al decreto legislativo 111 del 95, ribadisce la Fiavet, ”quella cioe’ del rimborso, del rinvio ad altra data o della scelta di un’altra meta, sono stati molti ad aver scelto quest’ultima. In particolare, abbiamo registrato uno spostamento del flusso
turistico non solo verso le consuete mete calde dei Caraibi, Messico e Mar Rosso, ma anche verso quelle montane di casa nostra. Complice la neve caduta in abbondanza, in tutta Italia c’e’ il pienone sulle piste da sci fin dopo la Befana”.
Quanto alle segnalazioni giunte ai telefoni delle associazioni dei consumatori, circa indebite pressioni a partire o della minaccia di pesanti penali da parte dei tour operator, la Fiavet precisa che ”se ci sono state, si e’ trattato di casi isolati e non di nostri associati. Chi si e’ comportato in questo modo, lo ha fatto in piena malafede e non merita certo il nostro plauso, visto che c’e’ una chiara norma di legge che disciplina queste situazioni”.