edizione Nazionale
Astoi, in arrivo i cinesi di fascia alta
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 09:50 nella categoria Territori

I flussi turistici di cinesi in arrivo in Italia con i tour operator potrebbero sfiorare nei prossimi anni la cifra di 20 mila e per questo gli operatori del settore sono volati nelle scorse settimane in Cina per stringere accordi con i maggiori tour operator cinesi. ”Abbiamo siglato contratti per la programmazione turistica che partira’ gia’ dalla meta’ del 2005 – ha spiegato Alberto Corti, direttore di Astoi, la maggiore associazione che riunisce i tour operator – e che andra’ a regime nel corso del 2006 e del 2007”. Gli operatori turistici stimano di portare in Italia nell’anno appena iniziato tra i 2 e i 3 mila cinesi, che potrebbero arrivare a 7-8 mila il prossimo anno. ”Sarebbe gia’
questo – spiega Corti – un risultato importante”. Si tratterebbe comunque di un turismo diverso da quello che finora ha caratterizzato i viaggi dei cinesi in Europa: se fino ad oggi i tour dei cinesi hanno avuto durata media di 14 giorni
toccando 12 diverse citta’, tra le quali Roma, Firenze, Pisa e Venezia, i nuovi tour, destinati ad una classe con maggiori possibilita’ economiche, toccherebbero solo due Paesi europei, generalmente Italia e Francia o Italia e Spagna, con 6-7 giorni da trascorrere solo in Italia, dove verrebbero toccate citta’ del sud, localita’ della Sicilia e dell’Italia centrale.
Questo turismo cinese potrebbe, secondo Astoi, compensare in qualche modo flussi turistici tedeschi e americani che sono venuti meno in questi ultimi anni. ”Certo non si riuscirebbe almeno da subito a compensare il mancato arrivo dei 10 milioni di tedeschi – ammette Corti – ma, a fronte dei 500 euro che questi ultimi spendono in media in Italia, a parte il soggiorno, i cinesi in arrivo sono nelle condizioni di spenderne molti di piu’. E comunque, gia’ solo per volo e soggiorno, rispetto ai tour tradizionali dove i cinesi spendevano dai 1000 ai 1400 euro, questi nuovi turisti ne spenderebbero dai 2 mila in su. ”Il viaggio in Cina – ha detto Andrea Mele, amministratore unico dei Viaggi del Mappamondo – ci ha fornito importanti conferme: la prima riguarda la considerazione che riscuote il prodotto Italia sul mercato cinese. Il nostro Paese resta al primo posto in Europa in termini di appeal. Inoltre, se oggi il grosso del turismo dalla Cina e’ ancora rappresentato dalle grandi comitive a basso budget, e’ gia’ in piena crescita una nuova fascia di utenza medio-alta con caratteristiche nuove: si tratta di appartenenti alla classe benestante che si va formando, persone che conoscono l’inglese, hanno gia’ viaggiato e desiderano praticare un turismo diverso. Giovani coppie, manager, famiglie culturalmente in grado di spostarsi in modo autonomo a cui necessita una buona assistenza”. Intanto oggi Global Refund ha reso noto alcuni dati secondo i quali nel 2004 tutti i visitatori provenienti dalla Cina avrebbero speso complessivamente 16 milioni di euro. Rispetto al totale della spesa dei turisti extra Europa i cinesi avrebbero
coperto il 7%, collocandosi al quarto posto dopo Giappone (30%), Stati Uniti (15%) e Russia (13%). La citta’ dove i turisti cinesi hanno comprato di piu’ e’ Milano (35%) seguita da Roma (27%) e Firenze (19%).