edizione Nazionale
L’offerta turistica italiana continua a perdere terreno in Germania
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:50 nella categoria Territori

I tedeschi sono i maggiori viaggiatori al mondo per turismo: ogni anno dalla Germania si registrano piu’ di 80 milioni di spostamenti in tutto i continenti. In Italia ogni anno arrivano 9 milioni di tedeschi che rappresentano il mercato estero di gran lunga piu’ importante, cinque volte maggiore della Gran Bretagna, che si colloca in seconda posizione nella graduatoria dei flussi verso l’Italia.
E tuttavia dagli anni ’90 l’incidenza del flusso tedesco in Italia e’ via via diminuita, passando dal 42% del ’91 al 36,6% del 2002. L’estate del 2004 avrebbe poi visto una perdita di ulteriori 3 milioni e mezzo di presenze tedesche nelle strutture alberghiere italiane, a conferma che la tendenza negativa sembrerebbe diventare sempre piu’ stabile. Secondo lo studio ‘Marketing Germania’, curato da Mauro Santinato e Giancarlo Dall’Ara, che fa parte della collana ‘Quaderni di marketing turistico’, la recessione economica in corso da alcuni anni in Germania ha avuto un impatto di rilievo sull’andamento dei flussi turistici diretti in Italia ma le motivazioni di questa tendenza negativa non si possono cercare solo in cause interne: l’abitudine e la passione per le vacanze sono talmente radicate che in Germania il turismo e’ in qualche modo assimilabile ai
beni di prima necessita’. Un sondaggio svolto nel 2004 alla domanda ‘a cosa non rinuncerebbe in caso di difficolta’ economiche?’ ha evidenziato che le vacanze sono seconde solo ai generi alimentari quanto a gradi di necessita’ e sono ritenute piu’ irrinunciabili di beni come l’abbigliamento, gli acquisti
per la casa, l’auto e, addirittura, le spese per la salute. Per cui, a fronte dell’attuale diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori, in Germania la gente ha piuttosto ridefinito la propria vacanza, piu’ che rinunciarvi, prediligendo periodi piu’ brevi, destinazioni piu’ vicine con costi minori per gli spostamenti e soprattutto localita’ meno care. Per questo – evidenziano i due ricercatori – l’offerta turistica italiana, di fronte a questa rimodulazione delle esigenze della domanda tedesca, sta mostrando di non sapersi ricollocare, organizzare e adeguare, perdendo progressivamente in competitivita’.