edizione Nazionale
Il turismo congressuale italiano rialza la testa
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:24 nella categoria Territori

L’attivita’ congressuale in Italia comincia a segnare un inversione di tendenza rispetto al trend negativo che l’ha caratterizzata a partire dal 2001. Ed infatti, con un fatturato che ammonta complessivamente, nel 2004, a 22.577 milioni di euro, il turismo congressuale ha conquistato la leadership economica tra i comparti del settore turistico italiano, con una quota di mercato del 26% superiore ai segmenti del turismo d’arte (23,6%) e di quello balneare (23,2%).
Dati e novita’ sul settore sono emersi dagli studi condotti dall’ Osservatorio Congressuale Italiano 2004, promosso dalla rivista ‘Meeting e Congressi’ e dal ‘Convention Bureau della Riviera di Rimini’ e resi noti oggi a Roma dal professor Attilio Gardini, docente dell’Universita’ di Bologna, nel corso di una
tavola rotonda alla quale hanno preso parte il presidente di Federcongressi, Adolfo Parodi, Maurizio Lupi (Fi) e Sergio Gambini (Ds). Lo scorso anno il sistema congressuale italiano ha realizzato 109.792 incontri tra congressi, meeting, convention e riunioni, con un aumento del 16% rispetto al 2003 e ha ospitato piu’ di 17 milioni di congressisti (+10%). Le giornate di presenza
congressuale sono risultate pari a 30.291.972 ed i pernottamenti dei congressisti sono stati 12.671.833. Un’ombra nel sistema congressuale, evidenziata dall’ Osservatorio, sta nella debolezza dell’Italia riguardo al
segmento dei congressi internazionali: il potenziamento e’ ancora debole a causa delle carenza promozionali, ai problemi di competitivita’, ai costi di produzione per servizi pubblici e finanziari e al carico fiscale che ,secondo gli operatori del settore, supera nettamente quello dei concorrenti esteri. Nel
2004 infatti il numero degli italiani che hanno partecipato a congressi all’estero e’ aumentato in misura molto piu’ sostenuta di quello degli stranieri che hanno partecipato a congressi in Italia. I dati dell’Osservatorio evidenziano come il segmento internazionale della domanda congressuale e’ caratterizzato da una permanenza media decisamente superiore al segmento interno
(6,9 giorni gli internazionali e 1,8 giorni gli interni) ed anche la spesa dei congressisti internazionali e’ notevole: mediamente la somma spesa e’ pari a 625 euro in media a testa per ogni congresso, un valore nettamente superiore a quello dei congressi interni.
Quanto alle strutture, quelle alberghiere nel 2004 hanno ospitato complessivamente piu’ di 92 mila eventi, pari all’84% del mercato congressuale italiano complessivo. La quota dei partecipanti e’ invece inferiore e pari al 60% della produzione congressuale italiana. I centri congressuali hanno realizzato il 40% dell’attivita’ congressuale, con oltre 7 milioni di partecipanti durante lo svolgimento di 17 mila eventi. I palacongressi hanno migliorato il loro posizionamento per quanto riguarda il numero di partecipanti ospitati, che sono risultati pari al 31% dei congressisti. Nel panorama dell’offerta italiana dunque le strutture alberghiere gestiscono il 60% dell’attivita’ complessiva e si posizionano come la principale tipologia di
sede congressuale. Il segmento ‘professionale’ dell’offerta, come i palacongressi, riveste un ruolo minoritario e questo, per i relatori, testimonia la debolezza strutturale dell’offerta congressuale italiana.
Le citta’ d’arte sono le preferite dai promotori di eventi congressuali ed ospitano piu’ di 55 mila eventi, pari al 50,18% dell’intera attivita’ congressuale nazionale. Seguono, per numeri di incontri, i capoluoghi di provincia, che ospitano il 34,65% degli eventi congressuali italiani e il 20,18% dei congressisti. In queste destinazioni, pero’ gli eventi sono generalmente piccoli: la dimensione media e’ pari a 94 congressisti per evento. Le citta’
minori e i capoluoghi di provincia risultano meno reattivi e incrementano le loro attivita’ a tassi inferiori a quelli registrati nel resto del sistema congressuale italiano.
Complessivamente, per il 2004, il fatturato congressuale ammonta a 22,5 miliardi di euro. Il 10,5% del fatturato congressuale e’ relativo agli stranieri, le
aziende contribuiscono con il 17,5%, le pubbliche amministrazioni con il 22%; il restante 49% e’ costituito dalla spesa dei congressisti. Il sistema congressuale contribuisce alla formazione del Pil con circa 15 miliardi di euro ed e’ il
primo segmento di domanda turistica in Italia per fatturato: l’elevata spesa pro-capite dei congressisti, pari al doppio di quella sostenuta dai turisti dei segmenti tradizionali dell’industria dell’ospitalita’, genera ricchezze superiori a quelle degli altri segmenti, pur ospitando un numero inferiore
di clienti. Il 26,20% del fatturato complessivo dell’industria turistica nel 2004 e’ attribuibile al segmento congressuale. La ricchezza generata dal settore viene erogata per 9 miliardi in remunerazioni del lavoro dipendente mentre i rimanenti 6 miliardi vanno agli imprenditori del settore e a chi fornisce
capitale.