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Trasporto aereo, le compagnie aeree cinesi a caccia di piloti
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:18 nella categoria Territori

Anche nei
trasporti aerei la Cina va alla ricerca del record ma rischia di
essere fermata per mancanza di piloti. Con 800 aerei commerciali
e 11 mila piloti attualmente in servizio, le aerolinee cinesi
sono considerate tra le piu’ moderne e sicure al mondo. Il loro
sviluppo pero’, unito a un traffico aereo che cresce a ritmi
record del 20-40% all’anno, ha bisogno di nuovi aerei e nuovi
piloti che ormai non si trovano piu’ in Cina e incominciano a
scarseggiare anche nel resto del mondo.
Le principali linee aeree cinesi, hanno messo in cantiere
acquisti di aeromobili da record tanto che la Boeing in segno di
riconoscenza, vista la massa degli acquisti provenienti dal
grande paese asiatico, qualche mese fa ha cambiato il nome del
suo nuovo 7E7 in 787, utilizzando il numero otto che in Cina
significa fortuna e buoni auspici. E infatti, con un piano di
investimenti varato dal governo di Wen Jiabao e’ da record e
prevede investimenti per 200 miliardi di dollari per i prossimi
vent’anni con la flotta totale cinese che dovrebbe aumentare di
ben 2.400 velivoli diventando la seconda piu’ grande al mondo
dopo quella statunitense. Di conseguenza, secondo delle
previsioni della filiale di Hong Kong della Boeing, serviranno
ben 55.000 nuovi piloti nello stesso periodo. Una cifra record
che non sara’ facile né formare, né reperire in altra maniera.
Gia’ oggi infatti, con il traffico che aumenta di anno in anno
a percentuali record rispetto alla media mondiale e con il 2004
che ha fatto registrare un aumento del 38% toccando i 120
milioni di passeggeri trasportati e una previsione per
quest’anno di aumento di un ulteriore 20%, gli 11.000 piloti in
servizio sono assolutamente insufficienti. Ogni anno, secondo le
previsioni dell’agenzia dell’aviazione civile della Cina, a
partire dal 2000, il fabbisogno annuo di piloti aumenta dai 1200
ai 1600 all’anno. Un numero molto alto per le capacita’
formative della Cina che dispone di una sola scuola di
addestramento, la CAAC (Universita’ dell’Aviazione civile
cinese) con due sedi nelle province di Sichuan e Henan. Questa
scuola pero’ e’ in grado di sfornare soltanto 600 piloti
all’anno. Il resto, fino ad ora, anche se le compagnie non lo
dichiarano facilmente, proviene dall’estero. Molti cinesi ormai
vanno a studiare nelle scuole degli Stati Uniti e in quelle
europee. Ma sono soprattutto i piloti stranieri ad entrare nei
ranghi delle compagnie cinesi.
Compagnie di primaria importanza per la Cina come la Shenzhen
Airlines, la Hainan Airlines, la Sichuan Airlines e l’Okay
Airlines da qualche anno stanno facendo incetta di piloti
dall’America Centrale e in particolare dal Brasile e dal Cile e
dall’Est europeo. L’aumento dei prezzi del petrolio e di
conseguenza quello del carburante degli aerei sta tagliando gli
utili alle compagnie che non possono offrire piu’ grandi
compensi ai piloti stranieri. E di conseguenza, siccome sta
andando verso l’esaurimento il serbatoio centroamericano, si
cerca di trovare altre strade per non rischiare di tenere gli
aerei fermi.
La China Southern Airlines, operatore leader nella tratta Hong
Kong – New York, ad esempio, ha creato una sorta di scuola
esterna in joint venture. Qualche giorno fa l’International
Herald Tribune ha riportato che la compagnia del sud della Cina,
ha deciso di creare una scuola di volo a Perth in collaborazione
con un operatore aeronautico e con le scuole di volo
australiane. Oggi i programmi del Southern Western Australia
Flying College sono molto ambiziosi e la scuola conta di
sfornare almeno 800 piloti in pochi anni. Ma da soli potrebbero
non bastare alle esigenze dell’operatore che con 540 tratte
coperte quotidianamente, presto aggiungera’ ai suoi 230
aeromobili, altri 70 in costruzione negli stabilimenti della
Boeing e dovra’ fare fronte anche a diversi pensionamenti.
E per la Cina aleggia come un incubo, quello che ormai tutti
chiamano lo spettro indiano. In India infatti, per la stessa
carenza di piloti, gia’ da qualche mese almeno una decina di
aerei, ogni giorno non riescono a partire. E le previsioni anche
per l’India volgono al nero con un ammanco di almeno 4000 piloti
che blocca ogni piano di sviluppo.