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Trasporto aereo, l’Europa è preoccupata per l’inquinamento
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 10:36 nella categoria Territori

Clima in tilt per il traffico aereo.
Il nuovo allarme viene dalla Gran Bretagna che rende noti i
nuovi dati sull’emergenza ambientale creata dalla congestione
delle tratte aeree. Secondo Greenpeace solo nel 2004, infatti,
sulle rotte mondiali il via vai e’ cresciuto del 14% e le
emissioni di Co2 prodotte in Ue dagli aerei sono aumentate di
quasi il 70% dal 1990 al 2002.
In particolare per l’Inghilterra, lo stesso governo inglese
prevede che il numero dei passeggeri sugli aerei nel Paese sia
in rapido aumento: nel giro di 25 anni passeranno dagli attuali
180 milioni a 475, con gravi ricadute sull’ambiente.
Ad affermarlo gli studiosi del Tyndall Centre for Climate
Change Research nel loro ultimo rapporto, ”Decarbonising the
Uk”, presentato il 21 settembre scorso secondo i quali a
incidere sul riscaldamento del pianeta sono infatti le emissioni
di biossido di carbonio, largamente prodotte dai velivoli ad
altitudini elevate.
”Se il governo non ridurra’ drasticamente la crescita del
settore del trasporto aereo, saranno tutti gli altri comparti
dell’economia ad essere costretti ad eliminare le loro
emissioni, minando la competitivita’ internazionale dell’
industria inglese”, ha dichiarato Kevin Anderson, a capo dell’
equipe di scienziati che ha condotto la ricerca del Tyndall
Centre, Universita’ di Manchester.
La Gran Bretagna infatti, ha un piano di riduzione di CO2, con
l’obiettivo di un taglio del 60% rispetto al 1990, da attuare
entro il 2050. Anche secondo gli ambientalisti di Greenpeace
”nessun mezzo di trasporto ha conosciuto un incremento come
l’aereo: soltanto nel 2004 il traffico aereo mondiale e’
cresciuto del 14%. E un volo andata e ritorno Londra/New York
produce circa la stessa quantita’ di CO2 di una macchina di
media cilindrata, omologata secondo le normative europee, in un
anno intero”.
I piu’ inquinanti, emerge dagli studi, sono i voli che
percorrono distanze brevi, perche’ e’ nella fase iniziale e
finale del volo che vengono liberate la maggior parte dei gas
nocivi. Contro l’emergenza, Sustainable Aviation, un gruppo che
rappresenta British airways, Virgin, BAA e altre 20 societa’
dell’aviazione britanniche, si e’ prefissato l’obiettivo di
introdurre entro il 2020 nuovi velivoli in grado di produrre il
50% in meno di anidride carbonica e di ridurre il rumore del
50%. Per questo le societa’ produttrici stanno studiando una
nuova generazione di aeroplani. L’Airbus intanto sta dirigendo
un progetto di ricerca per realizzare aerei meno veloci, ma con
un consumo del 20% di carburante in meno.