edizione Nazionale
Terrorismo e disastri aerei non fermano il turismo mondiale
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 09:50 nella categoria Territori

Anche se numerosi Paesi nel mondo si
stanno ancora riprendendo dagli effetti devastanti di catastrofi
naturali (come lo tsunami, gli uragani, i terremoti) o dai
recenti attacchi terroristici (come quelli che hanno colpito
Egitto, Turchia, Londra, Bali) o ancora dagli incidenti aerei
che numerosi si sono verificati nel corso dell’estate,
l’industria turistica si dimostra assai resistente a queste
scosse. E’ quanto sostiene l’Organizzazione mondiale del turismo
(Wto) che ha reso noti alcuni dati preliminari del ‘Barometro
del turismo nel mondo’ nel corso del Congresso nazionale in
corso a Iguazu.
Al livello globale, si legge nel rapporto del Wto,
l’incidenza di queste minacce esterne e’ ”trascurabile: possono
condurre a variazioni nei flussi, ma non hanno arrestato il
viaggiare della gente. A livello locale, l’effetto puo’ essere
forte nella zona colpita, ma nella maggior parte dei casi e’
sorprendentemente breve nella durata”.
Per quanto riguarda poi gli arrivi internazionali,
l’Organizzazione mondiale del turismo calcola che essi siano
stati pari a 460 milioni nei primi 7 mesi del 2005, con un
aumento di 25 milioni rispetto allo stesso periodo del 2004. Il
calcolo dell’intero anno dovrebbe portare ad una crescita
percentuale del 5-6% rispetto al 2004, che gia’ era stato un
anno che aveva segnato una crescita del 10,7%. Il turismo di
svago ha, ancora una volta, superato quello d’affari – grazie
anche alle aumentate possibilita’ di viaggiare a basso costo –
ma quest’ultimo ha mostrato un recupero, cosi’ come una buona
crescita ha registrato il turismo da crociera.
Quasi tutti i Paesi hanno goduto dell’aumento del turismo,
malgrado le normali fluttuazioni tra un mese e un altro. Africa
e Asia sono i continenti che hanno visto gli sviluppi maggiori
(+9%), cosi’ come l’America, con una media di crescita del 7%.
Particolarmente forte e’ la crescita dell’America centrale
(+15%), seguita dall’Asia del nordest (+12%) e dall’America del
sud (+10%). Lo sviluppo dell’Europa e’ pari al 5% e quello del
Medio Oriente si attesta al 3%.