Dati positivi per il turismo in Trentino, che fa registrare un +3,2% per l’estate 2005. Un buon risultato che segue il periodo di rallentamento rappresentato dal 2004. Quasi un milione gli arrivi tra giugno e settembre, per un totale di cinque milioni e duecentomila presenze circa. Anche quest’ultimo dato, dunque, registra una crescita dell’1,9%.
Sono prevalentemente turisti italiani (+4,4%) ad affollare la regione nel periodo estivo, e principalmente si tratta di abitanti nel Nord: provengono da Lombardia (144.841 arrivi; 955.338 presenze), Veneto (88.123 arrivi e 524.696
presenze) ed Emilia Romagna (85.154 arrivi e 537.852 presenze).
In controtendenza il flusso di arrivi dall’estero (con l’eccezione dell’Europa orientale): -0,7% rispetto all’anno precedente, col il 3,4% di pernottamenti in meno. Nessun campanello d’allarme, comunque, anche in considerazione del carovita.
Si tratta di dati elaborati dal Servizio statistica della Provincia di Trento. I numeri che riguardano i primi tre mesi estivi sono definitivi, mentre per settembre si e’ proceduto a un’indagine a campione su 250 alberghi. Ma anche le altre strutture ricettive segnano un trend positivo: campeggi, rifugi, bed & breakfast, agriturismi e ostelli hanno realizzato, a giugno e luglio, un +6,1% per cio’ che riguarda gli arrivi (+0,6% per le presenze).
Tra le varie zone della regione, i turisti preferiscono quelle delle Dolomiti e del Lago di Garda. In Valle di Fassa si e’ registrato il 18,2%
dei pernottamenti, il 15,6% in Garda Trentino. Ottimi risultati anche per Val di Sole, Madonna di Campiglio, Val Rendeva, Pinzolo e Paganella.
Non solo paesaggi, montagna e ambiente trainano il settore: sembra infatti aumentare anche il turismo legato all’offerta culturale e alla valorizzazione del patrimonio storico del Trentino.
Secondo l’assessore provinciale al Turismo, Tiziano Mellarini, “Si tratta di dati che ci confortano e ci inducono a proseguire sulla strada intrapresa. Il fatto che il Trentino riesca addirittura ad incrementare i propri numeri quando, in altri ambiti, da qualche anno la parola d’ordine e’ diventata ‘limitare i danni’, significa che il territorio possiede dei valori propri riconosciuti all’esterno e che l’organizzazione della macchina turistica e la sua promozione
attraverso le logiche del marketing territoriale funzionano. Il nostro compito e’ di continuare a lavorare, senza sedersi sugli allori, ma con la consapevolezza di avere le spalle larghe”.