edizione Nazionale
Legge sul Turismo/7: Norma innovativa, ma con grandi rischi
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:40 nella categoria Territori

Ancora un punto di vista sulla legge regionale n. 10 sul Turismo, promulgata dalla Regione Sicilia lo scorso 15 settembre, il cui testo integrale e’ disponibile al link di seguito indicato. Dopo gli interventi del direttore dell’assessorato al Turismo, Agostino Porretto (14/12), del direttore dell’Ente Bilaterale Turismo Siciliano, Salvatore Scalisi (15/12), del presidente di Federturismo Sicilia, Salvo Zappala’(16/12), del dirigente dell’Aapit Palermo, Saverio Panzica (19/12), e del presidente dell’Unione Regionale Albergatori Siciliani, Sebastiano De Luca (22/12), ospitiamo oggi l’analisi di Achille Contino, dirigente del settore Turismo della Provincia regionale di Agrigento e docente di Tecnica del turismo. “Il testo di legge – afferma Contino – ha rivoluzionato completamente l’organizzazione pubblica del turismo offrendo nuove opportunita’ di collaborazione fra pubblico e privato, indispensabili per affrontare le problematiche del mercato turistico attuale, con la possibilita’ di istituire i distretti turistici”. Per il docente, quindi, nonostante il ritardo e le perplessita’ degli operatori turistici pubblici e privati, la nuova legge costituisce un corpo normativo innovativo, ma “presenta grandi rischi se non sara’affrontata sul serio dagli Enti locali, in particolare dalle Province regionali chiamate quali massime responsabili del rilancio turistico a livello locale”, come spiega il dirigente. Due sono i punti critici della legge: “Perche’ si possano raggiungere risultati efficaci – spiega Contino – e’ necessaria la corretta comprensione del modello di sviluppo da realizzare tramite i distretti e la capacita’ di dialogo dei distretti con l’assessorato regionale per attuare una politica regionale di produzione e promozione turistica che sia in grado di imporsi nel mercato nazionale ed internazionale del turismo”. Per il docente, infatti, il rischio e’ che i distretti turistici vengano intesi come nuovi enti replicanti delle vecchie aziende. “Occorre che gli operatori comprendano fino in fondo che non si tratta necessariamente di nuovi enti – spiega il dirigente – ma di un modo diverso di programmare e coordinare le azioni che gli imprenditori turistici e le aziende fino ad oggi avevano condotto in modo estremamente scoordinato e con risultati davvero deludenti. Se i distretti hanno l’obiettivo di riunificate la filiera produttiva, occorre che cio’ avvenga con la piena condivisione di progetti di sviluppo turistico che vengano concordati sia dal pubblico che dal privato. Cio’ non potra’ avvenire se non con una maggiore forza di coordinamento e coesione del territorio dell’offerta e degli operatori”. Altro punto fondamentale per il docente e’ che si avvii, secondo logiche di governance, un maggiore dialogo fra gli Enti locali, i distretti turistici e l’assessorato regionale al turismo chiamato alla programmazione annuale e triennale. “La riformulazione di un Consiglio regionale del turismo e l’inserimento dei progetti di sviluppo turistico dei distretti nella programmazione -conclude Contino – potrebbero essere infatti canali non sufficienti per realizzare una programmazione forte e condivisa in grado di affrontare il mercato turistico oggi molto piu’ competitivo che in passato. Ma tale obiettivo puo’ essere raggiunto con una maggiore volonta’ di coordinamento e coinvolgimento da parte dell’assessorato regionale al Turismo”.