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Sicilia, nel 2005 settore alberghiero in perdita
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 08:30 nella categoria Territori

Nel 2005, gli albergatori siciliani hanno perso 165 milioni di euro. Lo ha affermato il presidente di Federturismo Sicilia, Salvo Zappala’, secondo cui cio’ e’ accaduto “perche’, a fronte di un’aumentata disponibilita’ di posti letto, ben 30mila in piu’ (da 77mila del 2000 ai 107mila attuali), l’occupazione media nell’anno non e’ andata oltre il 32%”. Zappala’ ha spiegato, infatti, che “non si e’ riusciti a sviluppare una capacita’ di incremento delle presenze turistiche, che si mantengono costanti dal 2004 come numero, ma inferiori come livello di spesa”. In sostanza, e’ arrivato lo stesso numero di visitatori, che pero’ in buona parte ha preferito le meno costose strutture extralberghiere, lasciando cosi’ vuote le camere d’albergo in piu’, che erano state messe a disposizione dagli operatori. Quindi, ha affermato il presidente di Federturismo Sicilia, “gli sforzi degli imprenditori, che hanno ridotto i prezzi medi di vendita e avviato la destagionalizzazione, non sono serviti a evitare la perdita di presenze”.
Zappala’, inoltre, ha manifestato la sua preoccupazione sul “rischio che il prossimo governo regionale non abbia il tempo di definire e chiudere, entro ottobre, la programmazione 2007-2013 dei fondi europei destinati al turismo e che, quindi, sia costretto a mutuare velocemente schemi della precedente pianificazione che risale al 2000 e che non e’ piu’ attuale”. L’esponente della federazione, quindi, ha invitato l’assessore regionale al Turismo, Fabio Granata “a insediare subito il Consiglio regionale del Turismo, istituito dalla legge di riforma del settembre 2005, e a cominciare, insieme con le parti sociali, l’individuazione delle linee strategiche, in modo da tenere il passo delle altre Regioni d’Europa che si stanno gia’ organizzando con nuovi modelli che noi vogliamo condividere”. Il presidente di Federturismo Sicilia, infatti, ha spiegato che in Europa si sta puntando sui finanziamenti alle piccole imprese ricettive e alle aziende dei servizi connessi, come intrattenimento e benessere. “Solo cosi’ – ha affermato Zappala’ – si puo’ rendere competitivo un sistema che, altrimenti, rischia di restare isolato, se continua esclusivamente ad offrire il binomio sole-mare”.