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In un libro Cammilleri racconta la Sicilia vista dal treno
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 08:40 nella categoria Territori

La vecchia “littorina” ha
finalmente lasciato il passo al nuovo tecnologico “minuetto”.
Ma la condizione delle ferrovie in Sicilia richiama ancora le
immagini di stazioni desolate e dei treni di una volta. E
conserva la memoria di un dramma sociale, come quello dell’
emigrazione, che riempiva le carrozze di uomini e donne con le
valigie di cartone e la speranza di un avvenire migliore. Non si
respira però solo un’aria nostalgica, c’é anche spazio per i
disagi antichi, gli stili nuovi e le curiosità insopprimibili
del viaggiatore nelle pagine del libro “Linea di terra. Viaggio
in Sicilia per treni e stazioni”, pubblicato da “Edizioni di
passaggio” (152 pagine, 40 euro) che raccoglie le foto di
Angelo Pitrone, interventi di Franco La Cecla e Roberta Valtorta
e un’intervista di Gaetano Savatteri ad Andrea Camilleri.
Legato al treno quanto lo è alle sigarette e al suo
Montalbano, Camilleri rivela di essere un passeggero molto
particolare. Il viaggio non lo stressa, pare anzi che lo
distenda perché spesso gli consente di conoscere ambienti e
paesaggi che non sono mai scomparsi anche se i ritmi quotidiani
tendono a non farli più vedere. Camilleri racconta il suo
rapporto con i treni e le stazioni con l’occhio rivolto sempre
alla Sicilia di ieri e di oggi, a partire dal ricordo delle
lunghe ‘traversate’ da Palermo a Porto Empedocle che duravano
più di quattro ore. E lui ne era perfino contento perché
impiegava il tempo per divorare i libri acquistati da
Flaccovio.
Erano i tempi in cui, dopo un viaggio così pesante, era
accolto dalla madre con l’invito a farsi un bagno per togliersi
di dosso il fumo e la polvere di carbone.Oggi i problemi sono altri e riguardano principalmente la
modernizzazione delle tratte, il raddoppio della
Palermo-Messina, la soppressione dei “rami secchi”. Ma nessun
viaggio nel tempo potrà modificare l’immagine di una Sicilia
che, vista da un finestrino, appare molto simile a quella di
sempre anche quando è molto cambiata. E può capitare perfino
di vedere che, di fianco alla rotaia, c’é un autobus che corre
più veloce del treno.