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Congressuale, l’Italia perde quote internazionali
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 11:30 nella categoria Territori

Va bene il mercato congressuale italiano, ma si registra un calo del 17,16% dei congressi internazionali organizzati nel nostro Paese, con una differenza di 9 milioni di pernottamenti tra i congressisti italiani all’estero e quelli stranieri in Italia. E’ il quadro evidenziato dall’ “Osservatorio Congressuale Italiano” del 2005, curato dall’Universita’ di Bologna e presentato a Roma nel corso di un convegno promosso dalla rivista “Meeting e Congressi” e dal “Convention Bureau della Riviera di Rimini”. Nonostante una lieve flessione nel numero degli eventi organizzati nel 2005 (dai 109.792 del 2004 ai 106.224 del 2005), il volume d’affari dei congressi italiani e’ cresciuto, grazie all’aumento del numero dei partecipanti (+16,60%), delle giornate di presenza congressuale (+10,86%) e dei pernottamenti alberghieri (+12,18%). Per quanto riguarda, invece i congressi internazionali, si registra un saldo negativo (pari a 623 milioni di euro) della bilancia dei pagamenti congressuali italiana del 2005. Secondo gli organizzatori, si tratta quindi di un’ulteriore conferma della necessita’ di costituire un “Sistema congressuale italiano” che sia competitivo sul mercato estero. Inoltre, sempre per i promotori dell’iniziativa, bisogna che chi andra’ al governo in Italia ponga attenzione alla necessita’ di riduzione del carico fiscale e ad un disegno di legge specifico messo a punto da Federcongressi.