Dopo l’attentato terroristico di lunedì a Dahab, nel quale sono rimaste uccise 18 persone, tra cui sei stranieri, i tour operator prevedono una leggera flessione, tutt’al più temporanea, sulle partenze in direzione del Sinai egiziano e comunque inferiore a quella, intorno al 30%, che si verificò all’indomani delle bombe di Sharm El Sheikh del 23 luglio 2005. Nelle prime ore dopo l’attentato, sono state al massimo un centinaio le rinunce di viaggiatori prenotati, in partenza dai diversi aeroporti italiani. Secondo Giuseppe Boscoscuro, presidente dell’Astoi, le ragioni sono da imputare a diversi motivi. “In primo luogo perché le conseguenze sui turisti italiani sono state, per fortuna, assai diverse e lievi. Poi anche perché Dahab è una località poco gettonata dal nostro turismo. Si tratta – ha aggiunto Boscoscuro – di una destinazione richiesta soprattutto da un turismo giovanile di appassionati di windsurf ed è frequentata più che da italiani da francesi e nord europei. I turisti italiani a Dahab, che è a 80 chilometri da Sharm, magari ci vanno per l’escursione di un giorno, ma non ci soggiornano”. Proprio in quella zona il mercato aveva ricominciato a prendere fiato e “ora si stava puntando a recuperare e superare l’andamento del 2004 – ha affermato ancora il presidente dell’Astoi – soprattutto in questo periodo che è la stagione migliore per quella zona con la coincidenza del fattore climatico, della distanza, che consente viaggi di alcuni giorni e delle festività che tra Pasqua, 25 aprile e 1 maggio propongono diverse occasioni”. Soltanto nei prossimi giorni si potranno avere i dati del prossimo esodo, quello del primo maggio.