edizione Nazionale
Guerra in MO, tra i danni anche il crollo del turismo
notizia pubblicata 27 Settembre 2006 alle ore 09:50 nella categoria Territori

Il conflitto tra Israele e Libano sta provocando pesanti ripercussioni anche sul piano del turismo. Eppure proprio in quelle zone, da alcuni anni, si registrava una crescita forte degli arrivi turistici. Inaftti come spiega l’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto), il Medio Oriente è stata l’area dove più velocemente è cresciuto il turismo durante il decennio passato e questo settore si è trasformato in una parte vitale del tessuto socio-economico e quindi in una componente importante per la vita della gente. Mentre gli arrivi turistici internazionali nel mondo si sono sviluppati ad una media annuale del 4%, il tasso di accrescimento medio degli arrivi nel Medio Oriente è stato pari all’11% ed il volume degli arrivi è quasi triplicato in questi anni, passando da 13,7 milioni nel 1995 ai 39,7 milioni dello scorso anno. Altri Paesi limitrofi, soprattutto Egitto e Giordania, avevano aspettative di crescita molto buone. Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi, l’associazione che raggruppa i maggiori tour operator, spiega che complessivamente tra Libano, Siria, Giordania ed Israele sono 25-30 mila i turisti che arrivano ogni anno nell’area dall’Italia e che a questi numeri vanno aggiunti quelli del turismo religioso in Israele. “Non si tratta di numeri enormi – conclude Boscoscuro – ma certamente il turismo in questi Paesi, che stava cominciando a dare buoni risultati, oggi è in sofferenza. Per lo sviluppo del settore non ci vogliono le guerre ma la pace”.