Nasce una nuova struttura per il turismo: il Dipartimento per lo sviluppo e le competitività del turismo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con fondi per 50 milioni di euro. Lo ha annunciato il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, nel corso della 3/a Conferenza Italiana per il Turismo. Rutelli ha annunciato che dei 50 milioni di euro a disposizione del neo Dipartimento due milioni saranno destinati all’Osservatorio nazionale del settore. Inoltre sarà avviata una collaborazione tra il Dipartimento e il ministero per le Politiche agricole per valorizzare l’agriturismo. “Soprattutto – ha aggiunto – si danno risorse per il comparto del turismo congressuale, che è quello che dà più soddisfazioni oggi in termini di ricchezza, di creazione, di posti di lavoro e di competitività”. Tra i provvedimenti per il rilancio del turismo contenuti nella Finanziaria, oltre la detraibilità dell’Iva congressuale, ci sono anche l’annullamento dell’aumento dei canoni demaniali del 300% e le agevolazioni per i campeggi. “La cancellazione dell’aumento dei canoni demaniali – ha sottolineato Rutelli – è un’operazione che incide per circa 140 milioni di euro, mentre la detraibilità dell’Iva congressuale, tanto attesa dagli operatori, che sarà al 50% per il 2007 e al 100% dal 2008, è una misura che vale circa 70-100 milioni. Poi c’é un fondo per la montagna con 25 milioni di euro e la possibilità di chiedere la cassa integrazione guadagni per le agenzie di viaggi in difficoltà”. Infine ci sono altri dieci milioni di euro per le legge 135 e 30 milioni di euro in più per l’Enit oltre ai 20 milioni già a disposizione. Per quanto la tassa di soggiorno, Rutelli ha chiarito che i Comuni avranno la facoltà di applicare una city tax facoltativa, fino a cinque euro, finalizzata al miglioramento dell’offerta turistica del Comune. “Non si tratta di una tassa vera è propria – ha specificato – ma solo di una possibilità data ai Comuni e che non riguarda i residenti. Il ministero si propone di svolgere un ruolo di coordinamento. Alcuni Comuni, come Roma, Firenze e Venezia, sono orientati ad applicarla; altri, come Napoli, no. La decisione – ha sottolineato – spetta ai Comuni i quali dovranno poi investire i proventi nella realizzazione di strutture e servizi nel settore specifico del Turismo”.