Rischia di naufragare la riforma dei musei voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Il Tar del Lazio ha infatti bocciato cinque dei venti direttori dei supermusei e le nomine, di conseguenza, sono state annullate. “Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…”, ha commentato a caldo Franceschini. Che poi ha annunciato: “faremo subito appello al Consiglio di Stato. Sono preoccupato per la figura che l’Italia fa nel resto del mondo, e per le conseguenze pratiche perché da oggi alcuni musei sono senza direttore”. Per questo motivo, “i direttori la cui nomina è stata bloccata dal Tar del Lazio saranno sostituiti ad interim”. Si tratta di Paolo Giulierini, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Carmelo Malacrino, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Eva Degli Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, Peter Assmann, direttore del Palazzo Ducale di Mantova.
Secondo Franceschini, “è assurdo fare distinzioni sulla nazionalità dei candidati. Il direttore della National Gallery è italiano mentre quello del British Museum è tedesco. Davvero un grande danno di immagine”.
Il Tar del Lazio – accogliendo il ricorso di due candidati alle posizioni di direzione di musei di Mantova, Modena, Paestum, Taranto, Napoli e Reggio Calabria – ha ritenuto infatti che le procedure di selezione fossero viziate in tre punti.
Il bando “non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani”. Inoltre lo scarto dei punteggi tra i candidati meritava “una più puntuale e più incisiva manifestazione di giudizio da parte della Commissione” valutatrice e la scelta di svolgere le prove orali a porte chiuse non ha assicurato i “principi di trasparenza e parità di trattamento dei candidati”.
Al contrario, Eike Schmidt resta direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze così come Cecile Holberg alla guida della Galleria dell’Accademia di Firenze. Il Tar del Lazio infatti ha respinto il ricorso che riguardava la loro posizione perché la ricorrente Giovanna Damiani “non ha potuto dimostrare l’illegittimità della sua estromissione”.