Creare un sistema strategico di hub portuali è uno degli obiettivi del governo. L’obiettivo è intercettare i grandi traffici in aumento lungo le rotte del Mediterraneo, soprattutto quelli che provengono dall’Asia. “I cinesi – spiega il premier Romano Prodi – hanno scommesso sull’Italia e sono esigenti perché abbiamo molti concorrenti, come la Spagna e la Grecia. I cinesi ci chiedono un interlocutore serio, unico e anche sicurezza e controllo dei porti. O ci attrezziamo per il mercato europeo – ha avvertito il presidente del Consiglio – o resteremo poveri porti mentre nel frattempo il nord Europa si attrezza anche a livello logistico e di software”. Secondo il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, “la proliferazione delle Autorità portuali non serve a nessuno. Il sistema portuale nazionale non sia la sommatoria di sistemi regionali. Le Autorità portuali si guardino in faccia e decidano chi farà cosa. E’ velleitario pensare che ogni porto possa essere punto di riferimento del mercato cinesi, cosa che però sta accadendo in alcune regioni”. Quindi, Di Pietro ha sottolineato l’importanza dell’autonomia finanziaria di cui sono state dotate le autorità: “Siete stati messi in grado di camminare, vedremo cosa saprete fare nell’interesse del paese”. Infine, nell’annunciare che il piano generale della mobilità sarà pronto entro fine anno, il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi ha sollecitato Regioni ed enti territoriali alla massima collaborazione. “Non ci sarà alcuna pianificazione dall’alto – ha detto il ministro – ma neppure bricolage, che non portano da nessuna parte. Non deve esserci nessun derby Genova-Gioia Tauro come a livello aeroportuale non c’è alcun derby Fiumicino-Malpensa”. Per quanto riguarda le Autorità Portuali, “vanno eliminati al più presto i commissariamenti – ha aggiunto – in quanto rappresentano una patologia ed è quanto ho fatto finora in alcuni porti”.