New York lancia l’affondo su Airbnb e Uber, aprendo uno scontro frontale con la sharing economy. Il sindaco Bill de Blasio firma, trasformandolo in legge, il provvedimento che impone al colosso degli affitti di comunicare alle autorità i nomi e gli indirizzi di chi affitta la propria abitazione. Una misura che lascia intravedere un’ondata di multe visto che le attuali norme in vigore vietano di affittare il proprio appartamento per meno di 30 giorni.
La stretta su Airbnb precede quella su Uber. Il consiglio comunale voterà a breve il blocco delle emissioni di nuove licenze, in un’iniziativa fortemente criticata dall’app per auto con concedente ma che riscontra il favore di tassisti e autisti di Uber. Il blocco per un anno dell’emissione delle licenze è necessaria – secondo le autorità cittadine – per ridurre il traffico e migliorare la qualità della vita dei tassisti, colpiti duramente dall’ascesa di Uber che ha ridotto drasticamente i loro guadagni, ma anche degli stessi conducenti dell’app che, a fronte di una minora concorrenza, possono arrotondare i loro salari.