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Musumeci: presto la legge sul turismo per dare regole certe e rilanciare il settore
notizia pubblicata 06 Settembre 2018 alle ore 10:00 nella categoria Editoriale

(di Toti Piscopo) La legge sul turismo è nell’agenda delle cose da fare del Presidente della Regione. E’ lo stesso Nello Musumeci a confermarlo in un pomeriggio di mezza estate, in occasione di una “conversazione in Piazza” che si è svolta a Castelbuono nell’ambito della ventunesima edizione del Jazz Festival.

Una buona occasione d’incontro per fare il punto sulle tante incompiute siciliane su cui Musumeci si è voluto soffermare con il consueto garbo e determinazione, spaziando dai problemi dei rifiuti, della mobilità, dei forestali, dei collegamenti fino all’annoso problema delle manutenzioni degli immobili e più drammaticamente attuale di ponti e viadotti. Un sistema che sembra franare ma che va ripreso, ha ribadito Musumeci con coerenza ma con la consapevolezza che occorreranno almeno due anni per monitorare, risanare ed avviare a soluzione i problemi più vecchi.

Più ottimista si è dichiarato invece per varare la legge sul turismo. “Partiremo dallo specifico disegno di legge presentato nei mesi scorsi in Commissione – ha detto Musumeci – per attualizzarlo e migliorarlo e, se fosse necessario, ci confronteremo con le associazioni di categoria ed i soggetti attivi del sistema e confido che presto si possa provvedere alla sua approvazione”.

Musumeci ha anche condiviso le analisi anticipate da Travelnostop.com e ha manifestato l’intenzione di seguire sempre con maggiore attenzione questo settore a lui molto caro che lo ha visto per circa un decennio, e con successo, alla guida della Provincia di Catania e della locale Apt. Certo, da allora molto è cambiato nelle abitudini, nelle consuetudini e nei mercati internazionali, le cui dinamiche si evolvono in maniera repentina, dando un oggettivo vantaggio a quei sistemi turistici consolidati sia sul piano organizzativo che metodologico.

Elementi questi che invece in Sicilia continuano a costituire una criticità, resa ancora più complessa da un apparato burocratico esasperante, costellato da continui fenomeni di abusivismo ed abusi diffusi, gravato da costo del lavoro e da una legislazione inadeguata che rischia di annullare i forti segnali di ripresa registrati in queste ultime due stagioni.

Di ciò Musumeci è consapevole e, da campione delle buone pratiche quale è, c’è da augurarsi che, con il supporto delle associazioni di categoria, possa inserire questa legge sul turismo nel suo cronoprogramma che scandisce il tempo delle priorità della sua azione di governo.