edizione Nazionale
A Roma la prima fiera che mette in mostra i musei
notizia pubblicata 30 Novembre 2018 alle ore 12:10 nella categoria borse e fiere
I musei si mettono in mostra alla Fiera di Roma in occasione di “RoMe – Museum Exhibition”. Per tre giorni direttori di strutture museali nazionali e locali, istituzioni, aziende pubbliche e private, il mondo dell’università, operatori turistici e responsabili di strutture espositive internazionali sono stati chiamati a raccolta per confrontarsi su prospettive, innovazione e nuovi scenari. Con la partecipazione, tra gli altri, di esponenti della Commissione europea, Banca Mondiale, Ministeri, Regioni, Camere di Commercio, Fondo per l’Ambiente, Touring Club Italiano, Federculture.
“Il nostro obiettivo è creare la più grande banca dati digitale del mondo per poi avere campi di applicazione sterminati, dalla tutela alla valorizzazione, alla creazione di nuovi linguaggi per avvicinarsi ai paradigmi cognitivi dei ragazzi” ha detto il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca, nell’incontro inaugurale dedicato al Sistema Nazionale dei Musei.
Per Giovanni Panebianco, segretario generale del Mibac, questa prima Fiera dei Musei è una “iniziativa molto significativa” che mette in luce come l’innovazione e la digitalizzazione, oltre a consentire obiettivi di trasparenza e partecipazione, offrano anche l’occasione per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro.
“Sono contento che finalmente ci sia una Fiera che si occupa solo dei musei e che sia a Roma. E’ molto importante avere un punto di ritrovo a cadenza annuale dove le imprese, i musei e le università che fanno ricerca in questo ambito si possano confrontare” ha detto Antonio Lampis, direttore generale dei Musei, che ha incontrato i responsabili delle strutture italiane ed è impegnato da tempo alla creazione di un piano triennale per la digitalizzazione dei musei. “Siamo al numero zero – ha concluso – è previsto anche un confronto con i responsabili dei musei stranieri. E’ importante che loro vengano a Roma e che l’Italia possa avere una posizione di leadership nel confronto tra pubblico e privato per lavorare con i musei”.