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Il B&B Ciccio a Romagnolo: una scommessa vinta per rilanciare la Costa Sud
notizia pubblicata 14 Gennaio 2019 alle ore 13:35 nella categoria Ospitalita'

Aprire un B&B nel centro storico di Palermo che sta vivendo un vero e proprio boom turistico? Troppo facile. Giuseppa Barbiera e Rosaria Profeta hanno deciso di lanciarsi nel turismo ma di aprire in un ‘quartiere difficile’: Romagnolo/Brancaccio. Con una scommessa: provare a contribuire al rilancio della costa sud del capoluogo siciliano. Il B&B Ciccio di G. Barbiera nasce da un’idea di Giuseppa Barbiera e Rosaria Profeta, figlia e nipote di “Ciccio”, noto sottufficiale dei carabinieri, rispettato e amato nella zona di Romagnolo/Brancaccio. Aperto nel maggio 2018, ha chiuso l’anno con un punteggio di 9.4 su 10 sul sito Booking.com e con un punteggio di 5 su 5 su TripAdvisor. Insomma, formula e location piacciono agli ospiti.

Ma chi era Ciccio e cosa ha spinto Rosaria e sua madre ad aprire un B&B in suo ricordo e col suo nome? A raccontarlo a Travelnostop.com è la stessa Rosaria Profeta.

“Nato l’8 agosto 1921, a Paceco in provincia di Trapani, Ciccio che non aveva grande istruzione, ma solo la 5° elementare, si arruolò nei carabinieri nel 1942 all’età di 21 anni; durante la 2°guerra mondiale fu catturato in Slovenia, riuscì a fuggire ed arrivò ai confini italiani, nel Friuli Venezia Giulia, dove fu ospitato e nascosto da una famiglia di Trieste, fino alla fine della guerra.

Questa esperienza forgiò per sempre il suo carattere, rendendolo sia più forte, contrario agli sprechi e agli abusivismi, ma anche pieno di voglia di aiutare il prossimo, proprio come era stato aiutato lui.

Nel dopoguerra prese servizio nella caserma di Corleone e partecipò al conflitto a fuoco che uccise il noto bandito di Montelepre Salvatore Giuliano, nel 1950.

Dopo il matrimonio, nel 1953, prese servizio prima a Baucina e poi a Terrasini, ma il suo sogno era quello di vivere in città. Al Generale Della Chiesa chiese personalmente di essere trasferito a Palermo per dare un futuro scolastico migliore alle proprie figlie, quello che lui non aveva avuto.

Fu accontentato e trasferito a lavorare alla caserma di Acqua dei Corsari, così felice di essere a Palermo, presto acquistò la casa familiare che aveva sempre desiderato, dove oggi sorge il B&B, vicino alla spiaggia, e se ne innamorò.

Soprannominato il “Padre dei Poveri” già nei paesi dove aveva prestato servizio, cioè a Baucina e Terrasini, Ciccio continuò ad aiutare i bisognosi anche a Romagnolo. La porta della sua casa era aperta a tutti coloro avessero bisogno, principalmente i bambini a cui sua moglie e successivamente anche sua figlia, impartivano gratuitamente lezioni doposcuola. Una scodella di minestra calda per i bambini che venivano a studiare nella sua casa a pancia vuota, perché le loro famiglie non avevano nulla da mangiare, era sempre disponibile.

Ciccio aiutava economicamente la gente del suo quartiere col poco che poteva, cioè solo col suo stipendio, lo stesso con cui portava avanti la sua famiglia, moglie e due figlie.

Buono di cuore, quello che possedeva era messo a disposizione per tutti, ma la maggiore ricchezza non era data dai soldi, ma dalle parole di conforto che riusciva a trasmettere alla gente.

Tante erano le “teste calde” nella zona, in quel quartiere così bello e solare, ma anche così difficile. Ma tutti avevano rispetto di quel carabiniere, esemplare nel suo lavoro, che con umiltà e devozione, sapeva far rispettare la legge, ma nello stesso tempo aiutare i bisognosi”.

Rosaria, sua nipote è cresciuta nella sua casa con i suoi principi e la sua forma mentis, con lui andava al mare, sulla costa che per loro era la più bella di Palermo. La spiaggia di Romagnolo, vicino al quartiere Brancaccio, è un litorale storico della città. Già a partire dal 1800, le nobili famiglie palermitane cominciarono a costruire le grandi case per la villeggiatura e sino a tutto il ‘900 divenne la location più frequentata dalla nobiltà palermitana, poiché ricca di stabilimenti balneari che la sola aristocrazia cittadina poteva permettersi, per via dello spostamento ferroviario o tramviario, allora esistente, ma molto costoso. Nonno e nipote però insieme hanno visto piano piano quasi morire quella costa

Fatali infatti con gli anni furono per il litorale, gli abusi edilizi post bellici tra gli anni ‘50 e ‘70 e gli scarichi abusivi, che hanno degradato il tratto di costa sino essere surclassato dal golfo di Mondello.

E così la Costa sud, in meno di 20 anni, si trasformò in un luogo degradato.

Ciccio morì nel 2008 con la speranza di vedere rifiorire la costa sud, ma della sua “Costa della salute” sono rimaste solo delle foto ingiallite e i vaghi ricordi che, col passare degli anni, si sono affievoliti come le sue speranze, speranze che però non ha perso sua nipote Rosaria, attiva nella campagna “la rivincita di Romagnolo”, che la vede impegnata assieme ad altri sostenitori di questa zona apparentemente dimenticata, e tutti insieme lottano per il suo rifiorire.

Pina e Rosaria oggi gestiscono il B&B come lo farebbe il buon Ciccio, aprendo le porte della propria casa e facendo sentire gli ospiti in famiglia; sempre disponibili alle loro esigenze, pronte a dispensare consigli sui luoghi da visitare, ma anche a dare una parola di conforto quando serve, perché non sono tutti turisti quelli che vengono a dormire qui, ma anche la gente che ha i propri cari ricoverati al vicino Ospedale Buccheri La Ferla, che spesso ha più bisogno di un abbraccio e un sorriso, che di un letto e un cuscino.

E a chi le chiede perché non ha aperto un B&B nel centro storico come fanno tutti, Rosaria risponde: “Non mi piace giocare facile, io sono nata qui, ed è questo il quartiere che voglio riqualificare, questa è la costa di Palermo più bella e voglio vedere la sua riscossa e il riappropriarsi di un titolo rubatole dall’incuria di anni neri, ma che adesso saranno nuovamente aperti verso la luce”.

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