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Catania, tassa di soggiorno anche per le locazioni brevi
notizia pubblicata 21 Gennaio 2019 alle ore 12:50 nella categoria Territori

Novità sul fronte della tassa di soggiorno a Catania. Al fine di razionalizzare il gettito dell’imposta, il sindaco Salvo Pogliese ha convocato una riunione di concertazione con le organizzazioni degli albergatori e delle altre tipologie ricettive. Al confronto con Federalberghi, Fiavet, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria hanno partecipato anche i presidenti delle commissioni consiliari al turismo, Giovanni Grasso, e alle finanze Santi Bosco, oltre al capo di gabinetto del sindaco Giuseppe Ferraro.

Il nuovo regolamento che la giunta si appresta a varare, per sottoporlo in tempi brevi al consiglio comunale, prevede che l’imposta venga applicata anche ai soggetti che pernottano in immobili ad uso abitativo per periodi inferiori ai 30 giorni, ovvero le locazioni brevi.

E per prevenire fenomeni di evasione, il Comune potrà stipulare convenzioni con le piattaforme online, tipo Airbnb, cui è demandato il servizio di prenotazione e pagamento del soggiorno nelle strutture ricettive.

Su fronte delle tariffe la giunta ha previsto una riduzione del 50% dell’imposta di soggiorno per i gruppi scolastici delle scuole medie superiori in visita didattica e i partecipanti a scambi culturali universitari e i componenti di team sportivi partecipanti a iniziative di carattere nazionale e regionale.

Inoltre, si prevede solo per le strutture 5 stelle lusso l’applicazione dell’importo massimo previsto dalla legge pari a 5 euro, graduando, invece, per le altre strutture alberghiere ed extra alberghiere le relative tariffe su base giornaliera, in base alla classificazione prevista dalle norme in materia.

E così, secondo la proposta della giunta Pogliese, si pagheranno 3,50 euro a persona per il pernottamento negli hotel a 5 stelle, 2,50 per quelli a quattro stelle, 2 euro per i B&B e gli alberghi a tre stelle, 1,50 per gli altri di categoria inferiore. Inoltre, è stata accolto la proposta degli operatori di innalzare la gratuità nelle strutture ricettive fino a 16 anni e di escludere dal pagamento i campeggi.

La modifica – secondo l’amministrazione- consente l’applicazione della tassa di soggiorno e turismo per tutte le strutture che in città ammontano ad oltre 700, con la possibilità prevista, previa convenzione già in itinere con Airbnb, per l’incasso direttamente al momento della prenotazione.

“In questi mesi – ha spiegato il sindaco – abbiamo incrementato il 40% degli incassi ma puntiamo almeno a raddoppiare le entrate. Con le organizzazioni del settore -ha concluso il primo cittadino -siamo del comune avviso che occorre investire le risorse suppletive principalmente in termini di comunicazione promozionale della città e degli eventi, per fare conoscere per tempo l’offerta turistica del capoluogo etneo”.