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Burgio, i conti di Alpitour e le previsioni per l’estate
notizia pubblicata 28 Febbraio 2019 alle ore 12:51 nella categoria Tour operator

“Sono sei anni che i risultati e il fatturato dell’azienda migliorano. Il 2018 è molto positivo e per il 2019 ci aspettiamo di migliorare ancora”, anche se non sono previste nuove acquisizioni. Lo ha detto il presidente e amministratore delegato di Alpitour, Gabriele Burgio, a margine della presentazione a Milano delle nuove proposte di Bravo Club, il brand di villaggi del gruppo.

Dopo la flessione legata alla crisi, “in generale il settore turismo ha recuperato molto bene. La domanda c’è e tiene – ha aggiunto Burgio -. Se ci concentriamo sul Mediterraneo non si può negare che gli ultimi anni hanno visto la crisi. Ma il cliente italiano si è dedicato molto al mercato italiano, che quindi è andato bene. L’estate è partita molto lentamente – ha poi osservato – perché molti italiani hanno già prenotato per aprile, quando ci saranno quasi due settimane di vacanze. Forse in molti hanno deciso la ‘grande’ vacanza per aprile, posticipando le scelte per l’estate”.

Tornando ai conti di Alpitour, Burgio ha spiegato: “nel 2018 siamo passati da 46 milioni di Ebitda a 59,9 milioni mentre la crescita attesa del 2019 sarà legata anche all’investimento sugli aerei, che consumano molto meno carburante”.

Per quel che riguarda l’assetto del gruppo, “dopo le acquisizioni degli ultimi anni – ha chiarito Burgio – il 2019 sarà l’anno delle pulizie di Pasqua, faremo un lavoro sull’architettura dell’azienda. Nelle crescita aziendali è normale, dopo i momenti di acquisizioni ci sono periodi di stabilità”.

Infine, una valutazione politica: “negli ultimi 30 anni nessun governo di nessun Paese, e io ho lavorato con diversi Paesi, ha mai fatto nulla per il turismo” eppure, “con un turismo più efficiente potremmo creare migliaia di posti di lavoro. Non servono grandi infrastrutture semmai ci vorrebbe un po’ di semplificazione. Ci sono tante difficoltà, vincoli, tutto è estremamente laborioso, anche solo per capire chi è responsabile di certe cose. Se ci fosse modo di semplificare, di farci lavorare meglio, il turismo di posti di lavoro ne potrebbe creare quanti ne vuole”, ha concluso.