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Riccardo Toto nella nuova Alitalia, Di Maio pronto a concludere la trattativa
notizia pubblicata 26 Aprile 2019 alle ore 09:01 nella categoria Compagnie aeree

E’ Riccardo Toto l’asso nella manica del vicepremier Luigi Di Maio per salvare Alitali ed evitare i Benetton. Secondo quanto scrive la Repubblica, “il primo contatto concreto c’è stato a fine marzo, negli Stati Uniti durante il viaggio che Luigi Di Maio ha compiuto a New York e Washington. Da quel momento il dialogo è andato sempre più avanti. E ora è a un passo dalla formalizzazione dell’intesa”.

“Riccardo Toto – ricorda ancora il quotidiano – è uno degli esponenti della holding che in passato si era impegnato con alterni risultati nel settore dell’aerotrasporto. Con AirOne, poi confluita nell’Alitalia tutta italiana voluta nel decennio scorso da Silvio Berlusconi, e con la New Livingstone, esperienza terminata traumaticamente nel 2014”.

A quanto pare la trattativa è ormai vicina alla conclusione visto che, come riporta la Repubblica, “la vicenda della compagnia di bandiera è stata trasformata dal capo politico del Movimento 5 Stelle in una sorta di battaglia personale”. E Di Maio punta a chiudere entro la data concordata con i commissari dell’azienda tricolore, ovvero martedì 30 aprile.

Il quadro del futuro assetto azionario, se non dovessero intervenire ostacoli improvvisi o ripensamenti da parte di Toto, è dunque sostanzialmente definito. Lo Stato sarebbe di fatto il socio di riferimento, in grado di mantenere il controllo. Le Ferrovie hanno già dato la disponibilità ad acquisire il 30% di Alitalia, il ministero del Tesoro entrerebbe con il 15% e l’americana Delta con un altro 15%. Il resto varia dal 20 al 30% da assegnare alla famiglia Toto con un onere finanziario che oscilla intorno ai 250 milioni di euro.

Intanto nel Decreto Crescita approvato nelle ultime ore sono state predisposte le norme per consentire l’eventuale ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale sociale di Alitalia”. Una mossa che però non è piaciuta al Codacons. “Non accetteremo che nemmeno un euro dei soldi della collettività sia utilizzato a fondo perduto per salvare Alitalia, e siamo pronti ad impugnare al Tar e alla Commissione Europea qualsiasi atto del Governo che vada in tale direzione”.

Secondo il presidente Carlo Rienzi, “ad oggi Alitalia è costata, tra salvataggi, prestiti e altri interventi pubblici, la bellezza di 8,6 miliardi di euro solo negli ultimi dieci anni, un conto pari a 358 euro a famiglia”.