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Toninelli: trasporto aereo principale alleato industria turistica, ma ci sono criticità
notizia pubblicata 12 Giugno 2019 alle ore 11:20 nella categoria Trasporti

“Il trasporto aereo è evidentemente il principale alleato dell’industria turistica italiana e uno strumento fondamentale dello sviluppo economico del nostro Paese”. Ad affermarlo Danilo Toninelli, ministro delle infrastrutture e trasporti intervenendo alla presentazione del Rapporto annuale dell’Enac.

“Dunque più sviluppo, più turismo e più trasporto aereo, ma dedicando fondamentale attenzione al tema della sostenibilità ambientale – ha aggiunto – Il mercato del trasporto aereo è in forte crescita nel nostro paese da ormai diversi anni. Anche nei primi mesi del 2019 i dati sono ottimi: da gennaio ad aprile i passeggeri internazionali sono aumentati del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e tra essi i passeggeri sui voli di lungo raggio ed extra Ue sono in crescita addirittura del 9,4%”, ha detto Toninelli, puntualizzando tuttavia che “l’ottima dinamica del mercato non deve farci dimenticare che esso è tuttora meno sviluppato, anche in maniera consistente, rispetto a quello di paesi che sono nostri diretti concorrenti nel turismo internazionale, la Spagna in primo luogo”.

Il ministro ha anche parlato di adeguamenti tariffari aeroportuali. “È divenuta da tempo abitudine non condivisibile applicare adeguamenti tariffari aeroportuali senza attendere l’approvazione amministrativa dei contratti di programma attraverso il previsto decreto interministeriale Mit-Mef. Si tratta di una pratica non corretta che potrebbe dar luogo a contestazioni da parte dei vettori aerei interessati e che deve evidentemente venir meno”.
Per Toninelli, un’altra criticità riguarda il ruolo dell’Enac “all’interno del ridisegno del settore aeroportuale, realizzato attraverso successivi interventi normativi nel corso degli anni ’90 del secolo scorso: con tali riforme si è infatti realizzata una transizione dall’assetto totalmente pubblico del settore a una gestione da parte di società di capitali di singole realtà aeroportuali. Questa forma organizzativa ha 3 limiti – ha evidenziato il ministro – la frammentarietà, a differenza, ad esempio, del modello spagnolo del gestore unico; l’inevitabile eterogeneità dei risultati economici dei gestori, per cui i gestori maggiori hanno profitti elevati quando non strepitosi, quelli medi godono di solito di equilibrio economico ma quelli piccoli faticano molto, pur essendo non meno essenziali per i collegamenti e lo sviluppo economico dei territori; infine, l’attuale forma organizzativa del comparto porta alla polarizzazione degli assetti proprietari, con il rischio di uno squilibrio tra profitti privati e oneri pubblici.”
Secondo il ministro su quest’ultimo punto “l’Enac potrà svolgere un ruolo fondamentale”.
Infine, altro fronte di criticità riguarda “il fatto che i fondi pubblici dovrebbero essere limitati principalmente ai casi nei quali è problematico reperire fondi privati e vi sono effettive necessità sociali di mobilità. Queste necessità vanno tutelate e a tal fine occorre riflettere sull’opportunità che le risorse siano erogate non solo a fondo perduto bensì eventualmente a titolo di partecipazione pubblica al capitale sociale. È corretto che chi paga contribuisca anche a decidere e partecipi ai frutti dell’investimento”.