In previsione di un viaggio negli Stati Uniti sono numerosi gli aspetti pratici e organizzativi di cui ci si deve occupare e preoccupare, per evitare imprevisti o semplicemente per non andare contro gli usi e i costumi locali. Se non si è mai stati negli Usa, per esempio, si potrebbe rimanere sorpresi nell’apprendere che da quelle parti le mance non sono facoltative ma implicitamente obbligatorie, tanto nei bar quanto nei ristoranti. Si tratta di un’usanza ben radicata: la tip in genere corrisponde al 15 per cento del valore della consumazione, e ad essa è dedicato addirittura uno spazio apposito nello scontrino. Ovviamente se si decide di non lasciare la mancia non si commette alcun illecito, ma semplicemente si viene considerati poco educati.
Non si può viaggiare negli Stati Uniti se non si dispone di un passaporto valido, di tipo elettronico. Inoltre, occorre il visto ESTA per andare negli Stati Uniti per motivi turistici o per ragioni di lavoro a condizione che il soggiorno non duri più di 90 giorni di seguito. Questo visto può essere usato anche in più occasioni, fino a un massimo di 180 giorni nel corso dello stesso anno solare, e per ottenerlo occorre recarsi sul sito web del DHS, il Department of Homeland Security: il consiglio è quello di attivarsi in anticipo, poiché le procedure di erogazione a volte potrebbero essere più lunghe del previsto.
Prima di partire, è bene non dimenticare di mettere in valigia un adattatore per la corrente elettrica. Come noto, infatti, al di là dell’Oceano Atlantico il voltaggio e la frequenza sono differenti, rispettivamente a 110 volts e a 60 hz. Nel caso in cui si disponga di apparecchi che sono in grado di supportare tali valori non bisogna far altro che comprare un adattatore, ma in caso contrario ci sarà bisogno anche di un trasformatore. Nella maggior parte dei casi sia le fotocamere che gli smartphone risultano compatibili con gli standard americani, ma ovviamente è sempre consigliabile accertarsene. Se si soggiorna in hotel non ci dovrebbero essere problemi, in quanto gli adattatori vengono messi a disposizione dalle strutture ricettive.
Se si è abituati a pagare con la carta di credito, negli Usa non ci saranno problemi da questo punto di vista, dal momento che i circuiti Mastercard e Visa assicurano una copertura pressoché totale. Diverso è il discorso nel caso in cui si adoperi una ricaricabile: in questo caso è meglio rivolgersi al proprio istituto per controllare. Per quel che riguarda i pagamenti i contanti, nulla vieta di prelevare il cash al bancomat, se non le commissioni previste; ciò che conta è che si tratti di un bancomat abilitato al prelievo. Più alta è la spesa se ci si affida a un’agenzia di cambio.
Molti viaggi negli Stati Uniti presuppongono degli spostamenti anche lunghi all’interno del Paese: se non si ha intenzione di prendere una macchina a noleggio, l’opzione più conveniente dal punto di vista pratico, oltre che più rapida, è quella dei voli interni. Delta e American Airlines sono le due compagnie più note che offrono il servizio, ma vale la pena di conoscere anche i vettori low cost, come per esempio Spirit, Jet Blue e Frontier, che propongono tariffe vantaggiose. I treni Amtrak e gli autobus greyhound sono alternative comunque degne di attenzione.
Nel caso in cui si preferisca noleggiare una macchina, è necessario sapere che c’è bisogno di una carta di credito a nome della persona che noleggia, mentre le carte di debito non vengono accettate. Al di sotto dei 21 anni non si può noleggiare, e in ogni caso per gli under 25 è prevista una tassa extra per i guidatori giovani. Se si sceglie di lasciare il veicolo in una città diversa rispetto a quella in cui lo si è prelevato, è previsto il drop off free, vale a dire una tassa di sola andata. Infine, chi ha in mente di usare la macchina per andare oltreconfine, per esempio in Canada o in Messico, deve ricordarsi di comunicarlo in anticipo. Il costo della patente internazionale si aggira attorno ai 50 euro: per ottenerla è sufficiente rivolgersi alla Motorizzazione Civile.