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Cosa cambia per i musei dopo il decreto: le precisazioni del Mibac
notizia pubblicata 26 Agosto 2019 alle ore 12:10 nella categoria Beni culturali

Il Ministero per i Beni e le Attività culturali entra nel merito del contenuto di alcuni provvedimenti recentemente adottati al ministro Alberto Bonisoli, quali atti necessari e urgenti a seguito del DPCM n. 76 del 19 giugno 2019 sulla riorganizzazione del MiBAC, entrato definitivamente in vigore il 22 agosto scorso (15 giorni dopo la pubblicazione in G.U. avvenuta lo scorso 7 agosto).

AUTONOMIA DEI MUSEI. Resta l’autonomia speciale dei più importanti istituti statali. Il vertice della struttura rimane il Direttore del Museo, di norma scelto tramite procedura internazionale. Con la nuova disciplina, il museo mantiene inalterata la capacità gestionale e finanziaria. I direttori dei più grandi musei saranno affiancati da un dirigente amministrativo, individuato tramite interpello interno. I limiti di spesa non mutano. I musei autonomi possono continuare a indire gare d’appalto e stipulare contratti e portare a termine i contratti in essere. I direttori hanno il compito di predisporre il bilancio di previsione, dell’eventuale variazione e del conto consuntivo, previa acquisizione della relazione del Collegio dei revisori dei conti. L’approvazione dei documenti contabili, infine, continua ad avvenire a cura della Direzione Generale Musei, su parere conforme della Direzione generale Bilancio.  I Consigli di amministrazione che non hanno mai avuto le funzioni e le responsabilità tipiche di tali organi decadranno dal 1 ottobre 2019. I Consigli Scientifici saranno invece potenziati e integrati. Alla loro composizione concorreranno gli enti locali.

SUPPORTO FINANZIARIO AI MUSEI PIÙ PICCOLI. Più fondi ai piccoli musei: da quest’anno il fondo di riequilibrio del Mibac disporrà di almeno 10 milioni di euro in più. La percentuale delle risorse derivanti dalla vendita dei biglietti dei siti statali e destinata ai musei minori è stata aumentata di 5 punti percentuali, passando dal 20 al 25%. In alcuni casi, tale percentuale potrà essere maggiorata, d’intesa tra il Direttore Generale Musei e il Direttore del museo per supportare i musei più piccoli.

COINVOLGIMENTO DEI PRIVATI NEI MUSEI. Non cambia nulla. Il decreto di riorganizzazione non modifica quanto già previsto nel 2014 in materia di promozione di Fondazioni museali aperte alla partecipazione di soggetti pubblici e privati.

I MUSEI RESTANO STATALI. Il provvedimento adottato dal Ministro Bonisoli conferma l’indirizzo di mantenere i musei in ambito statale.