La ‘via del fior di ciliegio’ tra Italia e Giappone è nuovo corridoio economico-commerciale ipotizzato a Venezia nell’ambito della ‘Japan Week in Venice’ organizzata dalla Fondazione Italia Giappone presieduta dall’ambasciatore Umberto Vattani. Protagonisti italiani e giapponesi si sono incontrati per rafforzare o stringere alleanze imprenditoriali, col supporto delle autorità locali di Venezia e del Veneto. Il sindaco lagunare, Luigi Brugnaro, ha ribadito l’impegno del Comune e suo personale per percorrere nuove strade di sviluppo per il tessuto economico veneziano, a cominciare dagli insediamenti di nuove imprese a Marghera. Vattani ha lanciato l’idea di creare, in collaborazione con l’Ice, l’Università Ca’ Foscari e la Venice International University corsi destinati a dotare di competenze commerciali i giovani studenti di lingua giapponese.
Per Akira Amari, presidente dell’Associazione di amicizia fra i parlamentari giapponesi e italiani, i due sono “entrambi Paesi manifatturieri che godranno dei frutti positivi dell’accordo di libero scambio fra Europa e Giappone firmato a febbraio”. L’ambasciatore Giorgio Starace ha evidenziato già una crescita media dell’export pari al 17% nel primo semestre, con un picco a giugno. Il made in Italy, fra luglio e luglio risulta cresciuto dell’11,23%, in particolare per il vino.
Sul fronte dell’innovazione, l’Ambasciata d’Italia, nella primavera 2020, si farà promotrice di un forum sulla ricerca e innovazione. Infine, l’ambasciatore giapponese in Italia Keiiki Katakami, ha auspicato “sempre maggiori rapporti fra i due Paesi, anche sotto il profilo di accordi di coproduzione cinematografica”. Infine Pier Ferdinando Casini, presidente del Gruppo italiano dell’Unione Interparlamentare, ha insistito sulle “comuni radici democratiche dell’impianto politico dei due Paesi, tale da renderli affini, a differenza dell’imprinting di altri Paesi asiatici come la Cina”.