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Pochi disagi per lo sciopero Alitalia: cancellati preventivamente il 35% dei voli
notizia pubblicata 09 Ottobre 2019 alle ore 10:33 nella categoria Compagnie aeree

È in corso lo sciopero di 24 ore dei piloti e assistenti di volo di Alitalia indetto dalla Fnta, federazione che riunisce i lavoratori aderenti ad Anpac, Anpav e Anp. Nel corso della giornata, sono previste due fasce di garanzia, dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Al Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino, pare che lo sciopero non stia creando particolari disagi ai passeggeri. Su un totale di 520 voli, tra andata e ritorno, inizialmente programmati nella giornata di oggi sull’intera rete, Alitalia ne ha cancellati preventivamente 198, che equivale al 35%, dandone tempestiva comunicazione ai passeggeri invitati, comunque, a verificare lo stato del proprio volo, prima di recarsi in aeroporto, sul sito alitalia.com, chiamando il numero verde 800.65.00.55 (dall’Italia) o il numero +39.06.65649 (dall’estero), oppure contattando l’agenzia di viaggio presso cui hanno acquistato il biglietto. Il risultato, fino a questo momento, è che i viaggiatori risultano informati e non ci sono file. E’ inoltre attivo il “piano straordinario” della compagnia che prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali, con l’obiettivo di riprenotare i viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni sui primi voli disponibili in giornata. In campo a Fiumicino, anche una speciale task force con personale di terra della società di gestione Aeroporti di Roma. Le liste dei voli cancellati sono pubblicati su https://www.alitalia.com/it_it/volare-alitalia/news-e-attivita/news/info-sciopero-9-ottobre.html

Intanto sul fronte della trattativa per il rilancio della compagnia, fonti del Mise fanno sapere che ieri il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli non ha visto né sentito i vertici di Atlantia e di FS.

A quanto pare, invece, si è tenuto, nel massimo riserbo, l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i vertici di Atlantia, probabilmente andati a palazzo Chigi a fornire maggiori spiegazioni sulla lettera con cui era stato acceso il semaforo arancione sull’operazione di rilancio della compagnia.

Quando manca una settimana al termine per l’offerta vincolante e il piano industriale da parte della cordata composta da Fs, Atlantia, Delta e Mef, si punterebbe – secondo quanto si apprende – a far rispettare la scadenza del 15 ottobre con la presentazione dell’offerta vincolante, concedendo però altri 10-15 giorni per il ‘signing’ vero e proprio dell’operazione. A quel punto da novembre partirebbero la trattativa sindacale e l’iter autorizzativo all’Antitrust, per arrivare al closing intorno a marzo.

I lavoratori inoltre sono preoccupati per i numeri che circolano sul piano industriale: nella flotta verrebbero messi a terra subito 3 aeromobili di lungo raggio (con la chiusura delle rotte per Johannesburg e Santiago del Cile), ma a fine piano ne verrebbe aggiunto solo uno; per il personale si stimano 2.800 esuberi; non sarebbe previsto il break even dopo i 4 anni del piano. Sul tavolo resta aperto anche il dossier sulla governance, con la ricerca dell’ad della nuova Alitalia, il cui nome dovrebbe essere comunicato insieme al piano industriale.