edizione Toscana
Da Cgil un decalogo per salvare Firenze e Venezia dal turismo ‘mordi e fuggi’
notizia pubblicata 08 Novembre 2019 alle ore 11:20 nella categoria Cronaca

Dieci proposte per “migliorare le condizioni di lavoro e di vita nelle città d’arte, contro il mordi e fuggi” sono state presentate dalla Cgil di Firenze e di Venezia durante un convegno nel capoluogo toscano dal titolo ‘Città d’arte nel turismo massificato’ dedicato alle due città d’arte. Tra le proposte c’è la lotta all’illegalità, inserimento di tutele per i lavoratori, sostegno alla formazione, limitazione degli affitti turistici, azioni per disincentivare il mordi e fuggi e decongestionare il centro storico, arginare l’impatto delle navi di crociera e dei bus turistici.

Il vicesegretario generale della Cgil, Vincenzo Colla ha detto che “con la cultura si mangia, ma non possiamo avere un turismo senza la qualità del lavoro, non si può avere un turismo di qualità se c’è una precarietà così diffusa. Queste città rischiano di scoppiare se non governiamo i flussi del turismo”.
Per Paola Galgani, segretaria della camera del lavoro di Firenze, “il turismo andrebbe governato e bisognerebbe che le amministrazioni avessero quegli strumenti che servono per governare lo sviluppo del proprio territorio. Noi proviamo ad affrontare il lato della questione turismo guardandolo dal punto di vista del lavoro perché è evidente che il turismo può essere un grande strumento di occupazione, ma dall’altra parte noi assistiamo ad un impoverimento di quel lavoro, in un settore che ha grandi margini”.
Presente anche l’assessore di Firenze al turismo, Cecilia Del Re, per la quale “sulle tematiche di Airbnb Firenze è in prima linea a livello nazionale ed europeo. Siamo l’unica città insieme a Bologna che è al tavolo delle città europee che stanno chiedendo alla Commissione europea una normativa che legittimi le nostre azioni e regolamenti la materia. Inoltre stiamo chiedendo al ministro Franceschini non solo di emanare i decreti attuativi per il codice identificativo per queste piattaforme, ma anche una normativa o di darci il potere di poter normare”.