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2020 ancora rosa per il turismo italiano. E crescerà anche il turismo mondiale
notizia pubblicata 02 Gennaio 2020 alle ore 12:16 nella categoria Dati e statistiche

Continua a crescere il turismo in Italia. Il 2020 registrerà un aumento del 3,1% rispetto al 2019, con 74 milioni di arrivi. Anche il turismo mondiale non accenna a fermarsi: nel 2020 è atteso un incremento del 3,5% pari a 1,5 miliardi di arrivi, nonostante l’incertezza dello scenario geopolitico generi prudenza. È quanto risulta da TRIP, il Modello di Previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari due volte l’anno (a giugno edizione primaverile e gennaio edizione autunnale).

A livello mondiale, i primi 6 mesi del 2019 hanno registrato, secondo le stime UNWTO, una crescita pari a +4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, corrispondente a +30milioni di arrivi. La dinamica, più contenuta rispetto a quella del triennio precedente e leggermente inferiore alle attese di inizio anno, risulta comunque allineata al trend di lungo termine stimato pari al +3,8% medio annuo.

Le economie avanzate confermano la loro posizione consolidando il peso sul mercato turistico globale con una quota del 54%, a fronte di una crescita stimata pari a +3,2%. Trend più che positivo e superiore alla media per i paesi emergenti (+5,8%) su cui agiscono senz’altro i risultati del Sud-Est Asiatico (+7,2%) e le performance dell’area Caraibica (+11,3%). A questo scenario si aggiungono inoltre la rimonta della Turchia (+13,8%) e del Nord Africa (+9,3%).

In tale contesto, l’Europa dovrebbe consolidare le proprie performance attestandosi intorno al +4,2%. In realtà, tale risultato media situazioni differenziate che vanno da incrementi intorno a +6% per la fascia Mediterranea a un più modesto +1,8% per l’Europa Occidentale.

A partire di questi risultati, l’Organizzazione Mondiale del Turismo conferma a livello globale anche per il 2020 il consolidamento delle performance positive del settore, per quanto su un sentiero di crescita che a oggi è stimato meno dinamico.

Le valutazioni TRIP per il 2020 avvalorano il quadro evolutivo, sottolineando la buona espansione dei flussi originati dai paesi più sviluppati e in particolare dall’Extra-Europa, per quanto inferiore rispetto al 2019, con un +3,5% delle partenze contro un precedente +4,2%. Il persistere delle criticità geopolitiche e l’incertezza sugli sviluppi dell’economia mondiale favoriscono comportamenti prudenti anche sulle scelte di vacanza e sul budget da destinarvi.

A fronte di questo scenario, a fine 2020 il movimento turistico mondiale dovrebbe comunque superare il miliardo e 500 milioni di arrivi, pari a un aumento assoluto di circa 130milioni.

Le previsioni inoltre attestano anche per l’Italia una dinamica positiva, in linea con le tendenze generali. Lo scenario registra un aumento più contenuto rispetto al precedente biennio da tutte le aree analizzate e in particolare dal Nord Europa. Si confermerà comunque al di sopra della media dei paesi tradizionali il trend dai mercati emergenti (in particolare Sud-Est asiatico e Cina), tanto che la crescita degli arrivi totali in Italia si attesterà nel 2020 a +3,1%. Tra i mercati tradizionali, prevarrà la spinta dei Paesi Extraeuropei con il contributo comunque di rilevo dell’Europa Centrale e in particolare della Germania.

Infine, le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi raggiungeranno nel 2020 i 24,6 milioni, con un tasso di incremento del +3,3%. Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’Area Mediterranea (+3,8%). Si conferma decisamente positivo nel 2020 il movimento verso la Francia (+4,2%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 7,5 milioni di partenze. Il Nord Europa sarà contraddistinto da un discreto incremento nel biennio con +3% previsto. Anche il Regno Unito, che rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area, sarà caratterizzato da un +3% nel 2020. I paesi dell’Extra Europa invece saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+2,2% nel 2020). Tra le mete tradizionali d’oltreoceano, gli Stati Uniti registreranno un +2,9%.