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Pisa lotta per titolo Capitale Italiana Cultura e punta sul Museo Navi Antiche
notizia pubblicata 17 Febbraio 2020 alle ore 10:15 nella categoria Beni culturali

Un percorso di ricerca e restauro durato vent’anni, uno spazio espositivo di oltre 5000 mq e 8 aree tematiche che ospitano 47 sezioni: questi sono solo alcuni dei numeri del Museo delle Navi Antiche di Pisa che ha inaugurato lo scorso giugno e che mai come quest’anno è nel pieno del suo fulgore. L’apertura del museo è stata il coronamento di un percorso iniziato nel 1998 quando, nei pressi della stazione ferroviaria di San Rossore, vennero alla luce i resti di una nave. Da quel momento il cantiere si ampliò dando luogo ad una grande area di scavo e restauro sostenuta dal Mibact e da un folto gruppo di esperti archeologi e restauratori.

Un’esposizione ricca, che affronta la navigazione da vari punti di vista: da quelli strettamente legati al territorio a quelli più universali. Si inizia con la storia della città di Pisa tra archeologia e leggenda; si prosegue con un focus sul rapporto della città con l’acqua, dalle catastrofiche alluvioni all’organizzazione del territorio tra canali e centuriazioni, fino a toccare il Porto di Pisa e tutta l’intensa attività produttiva cittadina. Di qui si passa al cuore della mostra, che occupa 2 campate degli arsenali: si tratta dell’esposizione integrale delle navi.
Sono 4 le imbarcazioni integre esposte: l’ammiraglia Alkedo da 12 rematori, la Nave ‘I’ ossia un grande traghetto fluviale, un secondo barcone con ponti e albero ben visibili e una piccola imbarcazione per il trasporto merci. A queste, si affiancano altre navi parzialmente recuperate e la ricostruzione di una porzione del cantiere di scavo. In mostra anche i carichi rinvenuti, che includono gli oggetti personali dei viaggiatori, con migliaia di frammenti ceramici, vetri, metalli, elementi in materiale organico, da giochi per bambini a capi d’abbigliamento, e anche i resti di un marinaio morto con il suo cane: un mosaico che copre mille anni di commerci, navigazioni, rotte, vita quotidiana a bordo e naufragi.

Il museo prosegue poi nell’esplorazione delle attività marittime attraverso un piccolo planetario che aiuta i visitatori a conoscere ed apprendere come gli antichi si orientassero con le stelle mentre un tabellone elettronico degli arrivi e delle partenze racconta le principali rotte dei porti del Mediterraneo. Il percorso si conclude con un excursus sulla dura vita di bordo, sia per i marinai che per i viaggiatori, dall’abbigliamento ai bagagli, fino alle abitudini alimentari, ai culti e alle superstizioni.