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Assoviaggi e Fiavet: in Sicilia il 45% di adv e TO a rischio chiusura
notizia pubblicata 27 Febbraio 2020 alle ore 11:35 nella categoria Senza categoria

Un valore complessivo di 1 miliardo di euro che rischia di andare in fumo e 450 le imprese che potrebbero essere costrette a chiudere, il 45% delle mille agenzie di viaggio operanti sull’Isola. Sono gli effetti che i decreti attuativi del decreto legge 6/2020 per contenere il diffondersi del Coronavirus provocheranno in Sicilia se non si mettono in campo strategie a tutela delle aziende. A tracciare il bilancio sono state ieri a Palermo due tra le maggiori sigle che riuniscono agenzie di viaggio e tour operator: Assoviaggi (Confesercenti) e Fiavet (Confcommercio).

Un incontro presieduto da Salvatore Basile coordinatore regionale di Assoturismo Confesercenti, Giuseppe Ciminnisi presidente regionale Fiavet, Anna Maria Ulisse presidente regionale Assoviaggi Sicilia e dall’avvocato Danilo Giracello.

“I decreti attuativi prevedono la sospensione fino al 15 marzo 2020 dei viaggi di istruzione – precisano i responsabili di Assoturismo, Assoviaggi e Fiavet – e le agenzie, essendo soggetti di mediazione tra vari contraenti sono la parte più esposta. La paura del virus sta facendo annullare migliaia di viaggi già organizzati anche dopo la data del 15 marzo che è quella fissata dal decreto, rischiando di gettare sul lastrico molti operatori”.

Così nei prossimi giorni le agenzie di viaggio invieranno una lettera agli istituti scolastici con le proposte che avanzeranno anche al governo. “Per tutti i pacchetti turistici fino al 15 marzo, le agenzie proveranno a ri-proteggere le scuole, proponendo un rinvio dei viaggi e delle attività e dove non è possibile si procederà, esaminato caso per caso e dove ne esistano le condizioni, con il rimborso – spiegano – ma solo dopo che i vettori e i soggetti coinvolti avranno a loro volta rimborsato l’agenzia. Per tutte le gite programmate dopo il 15 marzo, invece, le scuole che vorranno annullare i viaggi di istruzione saranno sottoposte a penale. Al momento, questo – concludono – è l’unico modo per evitare il tracollo”.