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Uiltrasporti: trasporto aereo sta implodendo: sciopero il 2 aprile
notizia pubblicata 05 Marzo 2020 alle ore 14:27 nella categoria Sindacati

“Già in condizioni estremamente critiche, l’immagine diffusa in tutto il mondo dell’Italia per il Covid 2019, ha accelerato violentemente il crollo del traffico aereo nel nostro Paese. Una vera e propria tempesta perfetta che ha trovato forza nell’abbandono in cui questo settore tanto strategico riversa per l’indifferenza politica, nonostante i nostri continui appelli e richieste di intervento”. E’ quanto dichiara il segretario generale, Claudio Tarlazzi, e il segretario nazionale, Ivan Viglietti, della Uiltrasporti.

“Alitalia, Air Italy, Ernest Airlines – proseguono – sono i vettori italiani in stato crisi, ma purtroppo per l’aggravarsi della situazione temiamo che in tempi rapidissimi altre imprese del settore conclamino il medesimo stato sia tra i vettori che tra le altre imprese che operano nel settore. Per l’emergenza, occorrono subito ammortizzatori sociali straordinari non espulsivi con rifinanziamento immediato del Fondo di solidarietà del settore; sostegni alle imprese che si renderanno disponibili a mantenere integra l’occupazione attraverso provvedimenti ad hoc quali ad esempio sgravi fiscali e detassazione di biglietti e carburante; agevolazioni straordinarie di accesso al credito per le imprese del settore che investano. Contemporaneamente, per garantire la sopravvivenza di un settore di valenza strategica economica e geopolitica, è necessario ristrutturare il settore, varando una riforma che preveda norme che regolino la concorrenza tra imprese, che oggi penalizza pesantemente quelle italiane, l’eliminazione del dumping contrattuale e salariale, e investimenti diretti dello Stato nelle imprese strategiche in stato di crisi. Per troppo tempo la politica è stata sorda, e ora l’emergenza Covid2019 ha accelerato vertiginosamente lo stato di crisi del sistema nazionale del Trasporto Aereo. Per questo – concludono – il 2 aprile tutto il settore di fermerà per 24 ore, perché non è rimasta altra strada che la mobilitazione”.