Da uno studio di Mercury condotto su 23 stabilimenti nel biennio 2005-2006 presentato al convegno “Terme, salute e territorio”, curato da Unioncamere Toscana nell’ambito dell’Osservatorio regionale per il turismo è emerso che il Benessere termale muove un giro d’affari annuale di 31,6 milioni di euro. Ed è la Toscana delle terme la regione leader nel contesto nazionale (380 imprese termali su 170 comuni), insieme a Emilia Romagna e Veneto, nonostante durante gli ultimi anni si sia assistito a un processo di riqualificazione dell’offerta termale, orientata sempre più a valorizzare aspetti legati al benessere. In questo senso, le terme di alcune località minori si sono dimostrate più dinamiche nel rivedere le proprie strutture, nell’offrire nuovi servizi e prodotti agli utenti. E’ il caso di Monsummano Terme con Grotta Giusti, Saturnia, San Casciano dei Bagni con Fonteverde mentre Montecatini e Chianciano, per una concezione quasi esclusivamente sanitaria del servizio, hanno mostrato segnali di incertezza, registrando una perdita sul movimento termale e recuperando presenze da altre forme di turismo, legate ad attività culturali o congressuali. Le grandi città termali restano così tali solo sul piano dell’immagine: rispetto al flusso turistico del 2006, la quota arrivi termali a Montecatini è inferiore al 10%, mentre a Chianciano è intorno al 20%. Nel biennio 2005-2006, è aumentata la componente estera che spesso non prende in considerazione gli stabilimenti o addirittura ne ignora l’esistenza, in quanto si trova nelle città per motivazioni culturali o partecipazioni ad eventi. I fruitori delle terme toscane sono soprattutto italiani (oltre il 90%), con una prevalenza nel comparto tradizionale (oltre il 95% del totale), dove è maggiore anche la permanenza media rispetto al benessere.