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Iata aggiorna previsioni: compagnie perderanno 314 mld in 2020
notizia pubblicata 15 Aprile 2020 alle ore 09:50 nella categoria Trasporti

 

I ricavi da passeggeri delle compagnie aeree nel 2020 subiranno una perdita di 314 miliardi di dollari (-55% dal 2019) per la crisi del Covid-19. Lo stima la Iata peggiorando ulteriormente le previsioni del 24 marzo che stimavano una perdita per i ricavi pari a 252 miliardi di dollari (-44%).

L’aggiornamento dei dati, spiega la Iata, riflette un “significativo peggioramento della crisi” e riflette i seguenti parametri: “forti restrizioni nei voli interni della durata di 3 mesi; alcune restrizioni sui viaggi internazionali che si estendono oltre i 3 mesi iniziali; un forte impatto a livello mondiale, incluse Africa e America Latina (che avevano avuto una piccola presenza della malattia e che nell’analisi di marzo si prevedeva fossero meno colpite)”.

La domanda passeggeri (sia interna che estera) sull’anno, secondo la Iata, dovrebbe ridursi del 48% rispetto al 2019. Questo da una parte per gli sviluppi economici generali: il mondo si avvia verso la recessione e la domanda passeggeri – spiega la Iata – segue da vicino la progressione del Pil, tanto che “solo l’impatto di un’attività economica ridotta – secondo la Iata – dovrebbe tradursi in un calo dell’8% della domanda passeggeri nel terzo trimestre”.

In secondo luogo pesano le restrizioni ai movimenti: “l’impatto più forte è atteso nel secondo trimestre”, sostiene la Iata, spiegando che all’inizio di aprile il numero dei voli è in calo dell’80% rispetto al 2019.

“Le previsioni per il settore diventano sempre più nere di giorno in giorno”, commenta il direttore generale e ceo della Iata Alexandre de Juniac. “Realisticamente ci sarà una ripresa a forma di ‘U’ con i voli domestici in ripresa più rapida rispetto al mercato internazionale. Potremmo assistere alla scomparsa di più della metà dei ricavi da passeggeri”, aggiunge de Juniac, ricordando che “le compagnie potrebbero bruciare fino a 61 miliardi di dollari di riserve cash solo nel secondo trimestre. Questo mette a rischio 25 milioni di posti di lavoro legati al settore dell’aviazione. E senza un urgente sostegno molte compagnie non sopravvivranno nel momento di guidare la ripresa economica”.