Spiagge e ombrelloni sono un miraggio nella prossima estate italiana. A Jesolo e nelle altre località balneari del Veneto si boccia l’idea dei box in plexiglass. Per gli stabilimenti jesolani la strada è la prenotazione. Nessuno potrà entrare negli stabilimenti se non si sarà assicurato prima il proprio posto. L’idea l’ha anticipata il sindaco Valerio Zoggia, che la proporrà in video-conferenza ai rappresentanti delle categorie economiche. “In spiaggia solo su prenotazione, per garantire la sicurezza di tutti – dice Zoggia – Sfruttiamo la tecnologia e attiviamo un’app che permetta di accedere alla spiaggia soltanto dopo aver prenotato e scelto il proprio posto, privilegiando l’aspetto sanitario e del distanziamento sociale. Non consideriamo nemmeno la possibilità di chiudere i nostri ospiti in ‘serra’”, afferma il sindaco. Vi sarà la sanificazione costante dei bagni, e un notevole distanziamento tra ombrelloni”.
Nella vicina Caorle sono convinti che l’estate 2020 “sarà un po’ come un ritorno agli anni Sessanta, con un turismo quasi esclusivamente italiano” spiega il presidente dei Federalberghi, Loris Brugnerotto.
“Non sono tra chi pensa che ci sarà un disastro. Il turismo è in ginocchio – spiega il governatore del Veneto, Luca Zaia – sta soffrendo, ma vedo operatori che non hanno gettato la spugna. Qualche speranza è giusto mantenerla. Ho avuto indicazione da un operatore che a Jesolo i tedeschi che avevano già prenotato in campeggi e alberghi hanno disdettato solo per il 7%. Vuol dire che c’è ancora un’attesa”.
C’è poi uno scenario che tutti vogliono scongiurare: i turisti in mascherina. “Stiamo lavorando perchè le nostre spiagge siano sicure e confortevoli e confidiamo che le mascherine non debbano servire, grazie al distanziamento sociale che riusciremo a garantire”, rispondono ad Unionmare, che riunisce il comparto del turismo marino del Veneto. “La vacanza al mare – spiega il presidente Alessandro Berton – è sinonimo di salubrità, come ripetono anche valenti infettivologi. Stiamo studiando una serie di precauzioni che riusciranno a contemperare le prescrizioni dell’autorità sanitaria con il desiderio di svago e relax degli ospiti. Non osiamo pensare cosa accadrebbe se la stagione saltasse”.