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Dl Rilancio, Bocca: non credo al bonus vacanze ma spero di sbagliare
notizia pubblicata 15 Maggio 2020 alle ore 09:15 nella categoria Cronaca

“L’ho detto e ribadito anche al ministro Dario Franceschini. Il bonus vacanze non serve al rilancio del turismo ma davvero spero di sbagliarmi. Ci hanno messo più di due miliardi e secondo me metterli su quel bonus e non sulle imprese per me non ha senso”. A dirlo con amarezza all’ANSA è il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.

“L’ultima indagine di Confcommercio – aggiunge – dice che solo 1 italiano su 5 farà vacanze e non sarà il bonus secondo me a farli partire. Ma io sarò contento e spero di essere smentito a fine stagione, stringerò la mano al ministro e gli dirò: ‘Sei stato bravo, io non ci credevo’. Questo bonus vacanze continuo a dire che non serve. Anche perché rischiamo che la gente parta e non trovi più gli alberghi, che nel frattempo sono stati costretti a chiudere”.

“Io parlo con i miei associati – dice ancora – e mi dicono che continuano a pensare di non aprire, perché non hanno liquidità, non ci sono i protocolli sanitari approvati, non si capisce che cosa succede. Noi abbiamo appena ricevuto dopo ben 15 giorni di attesa delle osservazioni dal Comitato tecnico scientifico sul nostro protocollo “Accoglienza sicura” pazzesche. Ci dicono che se due persone dormono assieme nella stessa camera, la mattina devono fare colazione a distanza… I nostri colleghi albergatori spagnoli hanno presentato il loro protocollo che è uguale al nostro e il governo in 3 giorni lo ha esaminato e approvato. Noi al 15 maggio con alberghi che hanno avuto grandi perdite e hanno davanti una stagione che è diventata cortissima, ancora non abbiamo indicazioni chiare. E molti non riapriranno anche per questo”.

Infine i corridoi privilegiati: “Noi senza turisti stranieri, a partire dai tantissimi tedeschi che vengono in Italia, siamo a terra. Siamo considerati gli untori, perché abbiamo contato tutti i morti anche con altre patologie (mentre gli altri paesi no) e questo non è giusto. Bisogna adottare regole uniche, altrimenti non ce la facciamo. La strada è lunga”.