Il turismo accessibile potrebbe essere un assets principale per l’Italia turistica del dopo Covid. Non si tratta solo di un mercato potenzialmente interessante, ma è anche quello da cui nei prossimi mesi ci si aspetta il numero più elevato di viaggi. Si tratta dei turisti con disabilità o bisogni speciali (in Europa sono 127 milioni le persone con “Access Needs”, di cui 10 milioni in Italia) ma ai quali fino ad oggi le imprese hanno dedicato poca attenzione, ad eccezione di alcune best practices.
Un’ipotesi profondamente condivisa dai numero uno del turismo, da Federalberghi, con il suo direttore generale Alessandro Nucara, a Barbara Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi, Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti e Roberto Vitali, presidente di Village for all, che hanno entusiasticamente accolto l’invito del nostro giornale a partecipare all’Open Forum promosso in collaborazione con lo SKAL.
“La crisi che stiamo vivendo in Italia determinata prima dall’emergenza sanitaria e poi da quella economica ha spiegato Toti Piscopo, direttore editoriale di Travelnostop.com ad apertura dei lavori – ci ha fatto crollare le certezze del passato e maturato la convinzione che il comparto turistico vada adesso rifondato su nuove basi. Per essere ottimisti dobbiamo vivere questo 2020 come un anno zero in cui riscoprire con maggiore sensibilità e consapevolezza le esigenze del turismo accessibile, affrontandolo come opportunità imprenditoriale e non solo come dovere sociale. Le previsioni danno per certo infatti che i turisti con disabilità convivono con una grande forza d’animo e con un gran desiderio di viaggiare anche durante questo momento difficile. Da individuali o in gruppo va loro offerta sempre maggiore attenzione, sempreché riusciamo ad offrire servizi di qualità ed adeguate alle loro esigenze”.
“L’argomento dell’accessibilità – ha detto Armando Ballarin presidente Skal Italia, introducendo i lavori – ci coinvolge da anni come Skal Italia per promuovere destinazioni e chi fra i nostri soci ha adottato la bandiera del turismo per tutti. Anche perché rileviamo che gli imprenditori che manifestano la giusta sensibilità a rispondere a chi ha queste necessità ricevono grandi soddisfazioni. Da anni lo Skal si muove su questo segmento anche grazie a Roberto Vitali ed è grazie a lui che promuoviamo questo segmento, a livello nazionale e internazionale tanto che l’anno scorso gli abbiamo conferito il riconoscimento Skal Europa Award per i progetti che Village4all sta realizzando con impegno per avere strutture e destinazioni turistiche accessibili a tutti”.
Dopo i saluti, il focus è stato sviluppato da Roberto Vitali, giornalista, paraplegico che ha elevato la sua disabilità ad opportunità per la collettività, diventando il massimo esperto del settore in Italia che esercita anche attraverso il suo Village for All, di cui è presidente. “Esistono disabilità diverse – ha spiegato – non solo quella motoria, fare l’associazione il cliente è la carrozzina è un approccio ghettizzante. Dobbiamo pensare al target dei turisti disabili come una grande opportunità anche tenendo conto di alcuni dati: nel 2019 il 18% della popolazione mondiale è over 65; ci sono 676 milioni di di bambini under 4 anni e un miliardo di persone con disabilità, oltre a quelle con disabilità temporanee (incidenti, operazioni) e con disabilità invisibili. Senza contare che nel 2030 il 15% della popolazione mondiale avrà più di 65 anni. Già oggi l’Italia può contare su 10/12 milioni di turisti che rispondono a questi requisiti, si tratta di persone che chiedono solo di fare vacanze e di fare i turisti. Ma poiché non si va in vacanza per chiudersi in una camera d’albergo, la responsabilità non è solo degli albergatori ma di tutta la filiera che deve concorrere alla trasformazione di una destinazione accessibile. Esattamente è stato fatto a Bibione diventata ormai destination for all”.
“Dopo quasi 4 mesi di chiusura forzata – ha osservato Alessandro Nucara – adesso c’è ottimismo: come albergatori siamo costretti a rileggere le procedure aziendali e quindi ci stiamo adeguando anche alle esigenze dei diverti tipi di target turistici. Solo per fare un esempio, nel fare il manuale per la sicurezza, Roberto Vitali ci ha segnalato alcune incongruenze, tipo evitare il cestino a pedale in cui gettare le mascherine e scegliere piuttosto quello basculante”.
“Occorre un cambio di passo – ha esordito Barbara Casillo – ma soprattutto non dimentichiamo che non possiamo accogliere se non siamo accessibili, questa deve diventare la nuova normalità. Il Dl liquidità deve diventare uno strumento operativo e trasformare risorse che ancora non sono arrivate in risorse da reinvestire per sostenere occupazione e produttività per far ripartire le aziende anche in chiave di sostenibilità”.
Si è detto possibilista Vittorio Messina: “la riapertura del turismo – ha detto in sintesi – non ha coinciso con la ripartenza, anche se ha convenuto sulla necessità di riqualificare le nostre aziende per affrontare il periodo post-emergenza. Sappiamo gli obiettivi ma non quale percorso fare. Se in autunno dovesse verificarsi una seconda ondata di coronavirus, sarebbe una tragedia che ci farebbe saltare completamente la stagione 2021 e pregiudicherebbe la prossima e questa è una ipotesi che non ci possiamo permettere”.
In conclusione, Piscopo ha invitato tutti a Travelexpo, che si svolgerà il prossimo mese di luglio, per un tavolo tecnico sull’accessibilità: “la manifestazione che gode del patrocinio delle tre associazioni di categoria si candida a ospitare un nuovo focus sul tema dell’accessibilità per costruire insieme una progettualità possibile su cui impegnare e stimolare le imprese ad assumersi nuovi impegni a favore di questo segmento”, ha detto.