Il Governo di Aruba ha annunciato che il Paese riaprirà ufficialmente le frontiere e accoglierà nuovamente i visitatori in arrivo da Bonaire e Curaçao il 15 giugno. Il 1° luglio sarà la volta dei Caraibi (ad eccezione della Repubblica Dominicana e di Haiti), dell’Europa e del Canada, seguiti dai visitatori provenienti dagli Stati Uniti che potranno visitare l’isola a partire dal 10 luglio 2020. Le date ufficiali di apertura ad altri mercati, tra cui il Sud America e l’America Centrale, restano da stabilire.
La decisione di riaprire le frontiere, chiuse a inizio marzo a causa delle restrizioni legate all’emergenza COVID-19, è stata presa in collaborazione con il Dipartimento della Sanità e tiene conto delle attuali linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei Centri per il Controllo delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti.
“La sicurezza e il benessere dei nostri cittadini e dei visitatori sono la nostra massima priorità. Nella predisposizione della riapertura dei confini, Aruba ha fatto ricorso a procedure all’avanguardia in termini di salute pubblica, al fine di ridurre al minimo il rischio COVID-19 sull’isola – ha detto il Primo Ministro Evelyn Wever-Croes – Abbiamo adottato misure attente e ponderate esaminando la situazione attuale e assicurandoci che tali misure siano le più sicure e appropriate possibile per avviarci al processo di riapertura”.
L’Isola di Aruba ha preso in esame una serie di fattori nel corso del processo decisionale di riapertura, tra i quali: contenimento a livello Locale: un approccio aggressivo nell’identificazione e gestione dei potenziali casi di COVID-19 è stato incisivo e ha ridotto la diffusione del virus ad Aruba; graduale attenuazione delle restrizioni sull’isola: con il miglioramento delle condizioni, le restrizioni sull’isola sono state progressivamente ridotte in modo da non generare significative preoccupazioni; applicazione di Severi Standard Sanitari: nuovi protocolli relativi a salute e sicurezza sono stati applicati in tutta l’isola, con particolare attenzione al turismo e all’ospitalità al fine garantire che i visitatori si sentano al sicuro.
Ogni anno, più di un milione di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo visitano Aruba. Come molte destinazioni le cui economie sono sostenute dal turismo, la riapertura delle frontiere è una tappa cruciale per la nostra isola, che introduce una “nuova normalità”.
Saranno in vigore nuove procedure di imbarco e sbarco necessarie per l’ingresso nel Paese: i requisiti di viaggio obbligatori saranno presto disponibili su Aruba.com.
L’Autorità aeroportuale di Aruba ha collaborato a stretto contatto con il Dipartimento della Sanità Pubblica e ha scrupolosamente seguito le linee guida dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), al fine di implementare numerose procedure quali lo screening, i test PCR sui visitatori all’arrivo, i controlli della temperatura, medici professionisti in loco, la segnaletica per il distanziamento sociale, le barriere e le protezioni aggiuntive, la formazione obbligatoria sui DPI per tutto il personale e molto altro.
Oltre al distanziamento sociale, Aruba ha temporaneamente deciso di porre dei limiti di capacità per alcuni dei siti turistici più popolari con l’obiettivo di ridurre il flusso di visitatori nelle ore di punta nelle aree più frequentate, senza però limitarne del tutto l’accesso.
“Nonostante alcuni adeguamenti che si sono rivelati necessari, l’esperienza ad Aruba per i nostri viaggiatori sarà sempre all’insegna dalla One happy island – ha dichiarato Ronella Tjin Asjoe-Croes, CEO di Aruba Tourism Authority (A.T.A.) – Siamo fiduciosi rispetto alle misure adottate e felici che Aruba sia nuovamente Open for Happiness: Aperta alla Felicità”.
Il Ministro del Turismo, della Sanità Pubblica e dello Sport, in collaborazione con il Dipartimento della Sanità Pubblica e con l’Autorità per il Turismo di Aruba, ha recentemente introdotto un nuovo programma di sicurezza e igiene cooperando con i principali attori del settore privato. L’Aruba Health & Happiness Code definisce rigorosi standard di pulizia e igiene ed è obbligatorio per tutte le aziende turistiche del Paese. Questo protocollo garantirà che le imprese turistiche aderiscano alle rigorose linee guida per la salute, l’igiene e i protocolli di distanziamento sociale. Ogni azienda adotterà una serie di nuove norme e regolamenti relativi alla gestione della situazione COVID-19. Successivamente, le imprese saranno ispezionate dal Dipartimento della Sanità Pubblica e riceveranno la Certificazione ‘Codice d’Oro’, una volta ottenuta l’approvazione.