edizione Nazionale
Vacanze brevi e vicino casa, possibilmente a mare nell’estate post-covid, è crisi per le città d’arte
notizia pubblicata 13 Luglio 2020 alle ore 11:06 nella categoria Turismo

Vacanze italiane, ma brevi e piuttosto vicino a casa, all’insegna di mare, enogastronomia, benessere e itinerari green mentre continua implacabile la crisi delle città d’arte. E soprattutto ci sono ancora tantissimi indecisi, cosa davvero inedita per questo periodo dell’anno ma assolutamente comprensibile rispetto a quello che è successo con la pandemia.

Emerge dall’osservatorio Confturismo Confcommercio e Swg sull’indice di fiducia del viaggiatore relativo a giugno secondo cui il 93% degli intervistati, ben il 16% in più dello scorso anno, farà ferie in Italia. Mete privilegiate Puglia, Toscana e Sicilia. Città e luoghi d’arte, di solito in vetta alle preferenze, languiscono al quarto posto fra le preferenze degli intervistati, menzionate dal 15% contro il 22% dello scorso anno. Per il 7% che invece opterà per mete estere, la scelta non può che restringersi al panorama europeo dove a Grecia, Francia e Spagna, già in auge lo scorso anno, si aggiunge come new entry l’Austria che sostituisce l’Inghilterra, normalmente presente fra le destinazioni top dell’era pre-Covid.

L’elemento che più colpisce è inoltre la “qualità” della vacanza programmata: quasi 4 intervistati su 10 pensano di fare una vacanza breve, di 2 o 3 giorni, non lontano da casa, e diventano 1 su 2 se si contano anche quelli che ipotizzano vacanze di almeno una settimana, ma sempre senza spostarsi molto dalla residenza abituale.

Nel dettaglio della rilevazione, aumentano di 3 punti – dal 35% al 38% in un mese – gli intervistati che dichiarano di volersi concedere una vacanza nei prossimi mesi, ma restano in molti – il 39% – a dire che comunque aspetteranno a spostarsi da casa. A questi ultimi si somma poi un ulteriore 19% di indecisi che vorrebbero partire ma temono di non avere disponibilità economiche o ferie sufficienti. Un panorama di grande incertezza, quindi, confermato dal fatto che solo il 36% degli intervistati che intende partire dichiara di avere già prenotato la vacanza da fare entro settembre, una percentuale davvero bassa in questo periodo dell’anno.

“Finito il lockdown, la crisi continua. Mi auguro che il turismo – dice Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio – venga messo con urgenza al centro dei nuovi provvedimenti che Governo e Parlamento si apprestano a varare. E’ necessaria una cabina di regia sul turismo per programmare la ripartenza”.