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Federterme: crollo del turismo, occupato solo il 20% dei lavoratori
notizia pubblicata 07 Agosto 2020 alle ore 09:01 nella categoria Turismo

Il turismo italiano sta attraversando una crisi senza precedenti, come dimostra il dato sugli occupati, precipitato a un quinto della normale forza lavorativa del settore. Lo ha detto in un’intervista con l’Ansa il presidente di Federterme Confidustria Massimo Caputi.

“Mentre nei settori tradizionali c’è già stata una ripresa dell’80% della forza lavoro – ha sottolineato – nel turismo siamo solo al 20%. Questi sono dati ufficiali di Confindustria ed è l’unica cosa certa per misurare lo stato di salute del settore”.

Per questo, secondo Caputi, le speranze del settore sono legate a filo doppio agli interventi che il governo deciderà di varare. “Si auspica – dice Caputi – che il Dl rilancio 2 abbia misure tagliate per il turismo, in particolare sotto il profilo occupazionale. Ad esempio le bozze che stanno girando non sono assolutamente adeguate alle problematiche del turismo, i provvedimenti non possono essere generalisti. Infine aspettiamo anche il Recovery Fund che è una grandissima e imperdibile occasione per resettare il turismo italiano. Ma chi pensa di farlo ripartire limitandosi a fare le ferrovie al Sud, vuol dire che non ha davvero capito niente. Per il turismo va completamente rinnovato il parco alberghiero italiano che è abbondante, vecchio e sottoutilizzato. Abbiamo quasi il doppio delle stanze della Francia ma piene solo la metà”.

Tornando ai dati Enit che parlano di sold out a Ferragosto, “il tutto esaurito – rileva – forse c’è nei week end e in alcune località, il dato centrale è l’occupazione che ancora è bassissima”. Caputi sottolinea poi la tragica situazione delle città d’arte: “C’è il vuoto assoluto, anche su mete da cui non ci aspetta un tracollo. Roma è vuota, siamo passati da 200 mila turisti al giorno a zero, al nulla, è impressionante”.

Poi Caputi porta alla luce un altro problema legato ai trasporti: “Per gli stranieri abbiamo anche problema di “caro voli”. Gli aerei, infatti, sono a terra e quindi la drastica riduzione dei voli rende caro l’incoming anche per gli stranieri. C’è stato un lieve recupero del pubblico nostrano, gli italiani vanno in giro sì ma sono vacanze del sabato e della domenica e magari nelle case di amici e parenti… La cosa spaventosa è aver perso il 60% dell’incoming straniero”.

Quanto alla situazione specifica delle terme, Caputi spiega: “Le terme sono un presidio medico e quindi un luogo supersicuro, la gente apprezza questo fatto, però anche qui abbiamo dovuto ridurre di molto gli ingressi per rispettare il distanziamento sociale. Si lavora ma in modo molto moderato (siamo sotto al 50%) per le autolimitazioni volte a salvaguardare la salute di clienti, medici e operatori date dal protocollo “Terme sicure”. Il problema sono gli alberghi legati alle terme che non performano (ma il problema è in tutti gli alberghi di tutti i tipi e in tutta Italia purtroppo), le persone vengono solo il sabato e la domenica”.