“Con la stessa trepidazione di un bambino che aspetta il Natale, attendevo di esplorare per la prima volta nella mia vita il Parco nazionale d’Abruzzo”. Ad affermarlo il video-reporter Mirco Paganelli introduce il sesto episodio della stagione di ‘Un reporter in valigia’ dedicata all’Abruzzo. Nella puntata pubblicata sabato 19 settembre sui suoi canali social (Facebook, YouTube e Instagram), protagonista è la natura incontaminata e lussureggiante del parco, polmone verde d’Italia. Dopo la visita di Opi, che rappresenta una balcone naturale sul parco, l’escursione parte da Civitella Alfedena per proseguire nella Val di Rose fino a una zona nota come la Camosciara, celebre per gli avvistamenti di camosci.
“Anche se sono soprattutto i cervi a farmi compagnia lungo il trekking, che per metà ha attraversato le ombre di faggi secolari – spiega Paganelli – Lungo il cammino mi ha colpito molto la poesia dell’ambientalista Claudio Miccoli, morto a soli 20 anni, scolpita sulle pareti di un rifugio che si trovava al vertice del mio sentiero. Gli ultimi versi recitano così: ‘Noi realizziamo unita con ciò che ci è intorno / e viviamo. Non perdetevi in sciocchezze / fate così anche voi’”. Il video-reporter ammette di avere scoperto solo dopo il percorso che Miccoli è stato ucciso per strada a Napoli da neofascisti, colpevole di voler portare pace dopo uno scontro. “Una fine – aggiunge Paganelli – che mi ha ricordato quella del giovane Willy Monteiro. Dopo avere respirato l’aria di queste valli, penso che anche attraverso il rispetto della natura passi il rispetto per tutte le vite”.