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Turismo al collasso anche in Giappone, chiudono adv e vettori in crisi
notizia pubblicata 22 Ottobre 2020 alle ore 10:23 nella categoria Esteri

Anche in Giappone il comparto turistico stra attraversando una crisi senza precedenti e il crollo della domanda nel settore del turismo e dei viaggi organizzati, a causa della pandemia, non darà segnali di ripresa nel breve e medio termine, da qui una strategia per adattarsi al nuovo ordine mondiale. Eijiro Yamakita, presidente della Jtb, la maggiore agenzia di viaggi giapponese, ad esempio, ha anticipato la chiusura del 20% delle filiali nei prossimi 5 anni. Per migliorare l’efficenza dei servizi, Jtb – che nel 2019 aveva circa 480 punti vendita in Giappone – potenzierà l’esperienza online per quei clienti alla ricerca di specifiche prestazioni, differenziando ulteriormente le sezioni per il mercato domestico e i viaggi all’estero.

La crisi del settore riguarda anche la principale concorrente di Jtb, la H.I.S. – specializzata sui viaggi all’estero – che ha annunciato la chiusura di un terzo delle sue 260 filiali in Giappone entro la prossima estate.

Intanto la Jta ha aggiornato i dati più recenti sulle entrate dei turisti nel Paese del Sol Levante per il mese di settembre: -99,4% a quota 13.700, ma in leggera ripresa rispetto ad agosto. Dallo scorso luglio il governo nipponico ha lanciato una campagna di incentivi per promuovere i viaggi interni con il nome di ‘Go To Travel’, del valore di 1.350 miliardi di yen (circa 11 miliardi di euro), attraverso cui i turisti potranno dedurre il 35% sui costi del soggiorno, e ricevere uno sconto del 15% nei servizi di ristorazione e sullo shopping locale.

Inoltre, anche All Nippon Airways (Ana) ha reso noto di volere avviare drastiche misure per garantire la sua stessa sopravvivenza. Nell’anno fiscale in corso, la principale aerolinea giapponese stima una perdita netta di 530 miliardi di yen, l’equivalente di 4,25 miliardi di euro, ed esclude un ritorno a ritmi pre-Covid della domanda di viaggi internazionali nel medio termine. Come conseguenza – per ridurre i costi – Ana ha annunciato il ritiro della metà degli aeromobili a fusoliera larga, quelli generalmente utilizzati per le tratte medio-lunghe. Da aprile ad agosto i passeggeri sulle rotte internazionali hanno registrato un calo del 96%, riferisce Ana, e malgrado la recente ripresa sul mercato domestico – sostenuta dalla campagna di incentivi del governo per la promozione del turismo, la compagnia aerea ha detto di avere allo studio la cessione di asset e la sospensione di tratte non redditizie. L’altra compagnia aerea giapponese, la Japan Airlines (Jal), ha annunciato un rosso di 93,7 miliardi di yen nel periodo tra aprile e giugno.