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Commerciali Turismo chiedono unico codice Ateco, così esclusi da aiuti
notizia pubblicata 05 Novembre 2020 alle ore 11:10 nella categoria Senza categoria

Tra le categorie più colpite dall’emergenza Covid ci sono anche i commerciali del turismo. Prende forma da ciò l’impegno di C.T.I. – Associazione Commerciali Turismo Italia per ottenere un codice Ateco dedicato e quindi gli aiuti destinati al turismo per l’emergenza Covid. L’associazione, nata nel 2017, sta svolgendo un censimento dei colleghi in tutta l’Italia, con l’obiettivo primario di dare voce e supporto concreto a una categoria frammentata sul territorio e finora ignorata dalla politica.

“Tra il 2017 e il 2019, in condizioni di normalità, abbiamo attivato un percorso di riconoscimento della nostra figura professionale. Stimiamo che i nostri iscritti siano circa un terzo del totale dei colleghi”, dice Antonio Sorice, vice presidente di C.T.I. – Adesso abbiamo bisogno di dati precisi e aggiornati sulla nostra professione per renderci visibili e credibili presso le istituzioni. Il primo obiettivo è un codice Ateco dedicato alla nostra professione, e inserito tra i codici destinatari di fondi e sussidi destinati al turismo, compresi i 400 milioni in più arrivati con il decreto ‘ristori’”.

All’origine del problema c’è l’assetto contrattuale applicato dalle imprese al rapporto con i loro “commerciali”: in parte dipendenti assunti con regolare contratto; in parte Mono-Mandatari a Partita Iva (sia individuali che società) iscritti ad Enasarco o Partita IVA Consulenti; altri infine con contratto per Pluri Mandatari a Partita Iva (sia individuali che società iscritti ad Enasarco o Partita IVA Consulenti).
“Neppure mono e plurimandatari hanno un unico codice Ateco – spiega Sorice – ne abbiamo contati almeno 7 diversi, assegnati dai commercialisti di fronte al vuoto normativo. Così un commerciale con 30 anni di esperienza nel turismo con il proprio codice Ateco potrebbe vendere viaggi, profumi e perfino riparare caldaie. Una questione di cui nessuno si è mai preoccupato e che ora invece la crisi trasforma
in un problema urgentissimo, visto che il governo distribuisce sussidi al turismo in base ai codici Ateco. L’importante ora – raccomanda Sorice – è che i colleghi commerciali compilino subito la delega alla rappresentanza che C.T.I. sta distribuendo da alcuni mesi, inserendo tutti
i dati necessari incluso l’attuale codice Ateco. Si tratta di un vero e proprio censimento, per una categoria che finora ha avuto pochissima consapevolezza di se stessa e del proprio essenziale valore all’interno della filiera”.
Su www.commercialiturismoitalia.com è possibile scaricare la delega da inviare a [email protected].

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