“Il crollo dei consumi interni, la mancanza di turismo domestico e internazionale, l’incentivazione dello smartworking e le misure imposte di contenimento dell’epidemia di Covid-19, hanno determinato un calo senza precedenti degli indici del fatturato delle imprese di ristorazione e intrattenimento. Il 2020 si chiuderà con una perdita cumulata pari a 26 miliardi di euro che corrisponde al 27% del totale del settore”. Lo ha riferito Fipe Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), in audizione alla Camera presso la commissione Attività produttive sul tema del rilancio del commercio. “Solo nel nostro comparto – ha spiegato Fipe – rischiano la chiusura definitiva oltre 50.000 imprese e temiamo la fuoriuscita di almeno 300.000 lavoratori”.