Il coprifuoco resta alle ore 22 anche a Natale e Capodanno, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come ora anche nelle regioni gialle, come dovrebbero diventare tutte entro le festività: è quanto emerso dall’incontro in videoconferenza tra il ministro Francesco Boccia e le Regioni. Il governo conferma la linea del rigore anche per il prossimo Dpcm, in vigore dal 4 dicembre. Inoltre, ci sarà il divieto di mobilità fra le regioni con eventuali deroghe per gli anziani soli. La novità è che le restrizioni dovrebbero valere fino al 15 gennaio.
Sul problema del turismo invernale, il governo resta fermo sul no all’apertura delle stazioni sciistiche. Sullo sci serve “un confronto a livello europeo. Il problema non è lo sci ma tutte le aggregazioni e i flussi di persone”, ha precisato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Ieri intanto, l’Oms ha ribadito che “il rischio non è lo sci in sé ma gli aeroporti, i bus, i resort, i rifugi dove le persone si riuniscono in grandi numeri. Non dovremo ridurre il problema allo sci: i governi devono considerare che ogni attività che implica grosse masse di persone che si muovono deve essere gestita con cura e con un approccio di riduzione del rischio”.
A Berlino il ministro alle finanze Olaf Scholz ha confermato la linea tracciata dalla cancelliera Merkel. “Nessuno ha dimenticato che i centri sciistici hanno diffuso il virus”, ha detto, ribadendo la richiesta di uno stop europeo fino al 10 gennaio.
Secondo il governatore altoatesino Arno Kompatscher, “è ormai evidente che per l’avvio della stagione sciistica attualmente mancano tutti i presupposti. Dobbiamo lavorare tutti assieme per creare le condizioni per poter partire dopo Capodanno”, ha sottolineato chiedendo i ristori per tutti i settori colpiti dallo stop.
A sorpresa al coro dei ‘prudenti’ si è aggiunto il potente presidente del Consorzio dei comuni tirolesi e sindaco del centro sciistico Soelden, Ernst Schoepf: “L’inverno è lungo. Siamo solo all’inizio. Anche se partissimo solo a gennaio, avremmo ancora parecchio da fare. Per il momento né in Austria né in Germania i numeri consentono una riapertura”.
Anche in Italia l’iniziativa degli assessori delle regioni alpine mira a “vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche”. Toti ha invece rilanciato il “modello a zone” da applicare anche allo sci. Almeno sui ristori tutti sono d’accordo, vengono considerati indispensabili per ammortizzare le perdite di una stagione che per il momento non ha neanche una data di avvio.
Dal canto suo Bruxelles ribadisce che non ci saranno prescrizioni sullo svolgimento degli sport invernali nelle raccomandazioni che la Commissione pubblicherà domani, mercoledì 2 dicembre, e che la questione sarà lasciata agli Stati membri, con la raccomandazione di informarsi e coordinarsi a vicenda. Tra le misure consigliate, c’è il mantenimento del coprifuoco anche in occasione del Natale e del Capodanno, ed il rientro ritardato delle scuole di una settimana, per creare un periodo cuscinetto in occasione del rientro dalle vacanze.