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La prima food forest siciliana in un fondo confiscato alla mafia
notizia pubblicata 05 Dicembre 2020 alle ore 08:00 nella categoria Territori

È a Partinico, trenta chilometri a sud-ovest di Palermo, la prima Comunità del cambiamento di Slow Food. Ad animarla sono due realtà siciliane: Valdibella, cooperativa agricola attiva nella vicina Camporeale dal 1998, e NoE (No Emarginazione), cooperativa sociale che dal 1993 si occupa di inclusione sociale di persone portatrici di handicap. A sostenere economicamente il progetto, invece, è FPT Industrial, marchio che fa parte del gruppo CNH Industrial, che ha immediatamente scelto di sposarne la causa.

La storia inizia nel 1998, quando NoE ricevee in affidamento un fondo proveniente dalla confisca alla mafia. Una superficie di poco più di cinque ettari che presto diventerà una food forest, una foresta commestibile. L’area infatti verrà convertita in un sistema agroforestale nel quale troveranno spazio diverse specie di piante, alcune destinate a produrre cibo e altre semplicemente ad arricchire la biodiversità necessaria a mantenere in equilibrio l’ambiente. Il progetto prevede la piantumazione di circa 1500 alberi – tra cui olivi, frassini da manna, avocadi, agrumi, noci -, la nascita di un giardino mediterraneo e l’allestimento di un’area orticola. Non solo: ci sarà un biologo per la gestione delle acque reflue fitodepurate, un’area di compostaggio e verranno piantate siepi che offriranno protezione dal vento e dagli incendi. Parola d’ordine: biodiversità. Lo dimostra anche la volontà di destinare un’area a querce, corbezzoli, ginestre, rose canine, mirti e biancospini, piante che rappresentano risorse alimentari per le api.

La Comunità del cambiamento non riguarda però solo l’aspetto agricolo e paesaggistico-ambientale. Il progetto ha infatti una forte impronta sociale, perché in tutte le fasi della filiera produttiva (dal campo alla trasformazione della materia prima) saranno coinvolte persone svantaggiate.

Le Comunità del cambiamento sono un’iniziativa ideata da Slow Food per sostenere progetti collettivi con cui imprese e realtà del terzo settore si impegnano a realizzare un cambiamento nei sistemi alimentari locali, adottando pratiche più sostenibili e inclusive, profondamente ispirate dai principi del buono, pulito e giusto.
Lanciato la scorsa primavera, il progetto ha esordito nei mesi estivi, quando si è aperta la prima finestra dedicata alle candidature. Il progetto di Valdibella e NoE è stato selezionato da Slow Food tra i 30 progetti pervenuti in quella prima fase di candidatura. Una seconda fase di candidatura sarà avviata nel 2021.