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Cenone di Capodanno, l’ira degli albergatori di Cattolica: non c’è logica                           
notizia pubblicata 10 Dicembre 2020 alle ore 10:00 nella categoria Associazioni

Nell’ultimo dpcm per il contrasto al coronavirus in vigore dal 4 dicembre si fa riferimento anche agli alberghi e viene imposto il divieto del cenone di Capodanno in sala. La sera di San Silvestro i pasti dovranno essere serviti in camera. “È “inaccettabile – dice il presidente dell’Associazione albergatori di Cattolica, Massimo Cavalieri – non c’è una logica nel provvedimento, perché il giorno prima il ristorante funziona, mentre il giorno di Capodanno deve chiudere alle 18”.
La Riviera romagnola di recente ha trovato un piccolo tesoretto nelle festività natalizie. “Il turismo invernale su Cattolica negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale”, afferma Cavalieri, la cui associazione rappresenta 170 alberghi; di questi, circa un terzo rimane solitamente aperto nelle settimane di Natale. “Ora i miei colleghi dovranno chiamare i clienti che avevano prenotato per Capodanno e sicuramente pioveranno disdette. Perché ne è sicuro? Il soggiorno medio per Capodanno è di due-tre giorni – spiega – se viene una famiglia, cosa fa? Mangia due giorni in sala, la sera di Capodanno in camera e poi torna il giorno dopo in sala? In Romagna vengono per la buona cucina. Se il cibo non lo possiamo somministrare, un cliente potrebbe pensare cosa vengo a fare?”. Per il presidente “è mancato il coraggio di dire che bisogna stare chiusi”.