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Sì alla legge quadro sulle professioni turistiche, ma senza forzature
notizia pubblicata 15 Gennaio 2021 alle ore 10:04 nella categoria Riceviamo e pubblichiamo

Arriva una nuova puntualizzazione sulle diverse regolamentazioni che regolano le figure delle guide turistiche e degli accompagnatori turistici da parte di Giuseppe Librizzi, dirigente del Servizio 7 – Professioni turistiche e agenzie di viaggio, a proposito della news “Una legge quadro per salvare le figure professionali turistiche non protette” pubblicata ieri su travelnostop.com.

“Ben venga la legge quadro chiarificatrice, ma allo stato attuale resto dell’idea già abbondantemente rappresentata nella mia replica precedente sull’argomento e che ribadisco qui, concordi il dirigente generale Turismo Lucia Di Fatta e l’assessore Manlio Messina.

Sull’argomento e sulla questione specifica c’è stata una causa e un giudizio, che ha visto gli accompagnatori precedentemente iscritti nell’elenco delle guide soccombere, con conseguente cancellazione. Noi applichiamo la legislazione vigente e non supposizioni o interpretazioni di parte. Interpretazioni di legge e applicazioni che non sono mie, modesto operatore del diritto, ma del massimo giudice amministrativo.

Giudice amministrativo che, insisto, non mi sembra affermi eresie. C’è una diversità tra le due figure, operano in contesti diversi, si riferiscono a diverse esigenze.
Giusto o sbagliato che sia, la legge ha previsto il titolo di Laurea per l’esercizio della professione di guida e anche nell’iter che sto seguendo in conferenza Stato Regioni, sarà mantenuto questo requisito.

E allora questa pretesa equiparazione cosa comporterebbe, che chi, dal 2004, anno della legge regionale di regolazione, si è abilitato da laureato e sostenendo l’esame dovrebbe essere equiparato a chi è diventato accompagnatore dopo un corso di 150 ore in Emilia Romagna? Esagerando un po’, non sarebbe come se dall’oggi al domani di decidesse di equiparare ragionieri e dottori commercialisti, quando, comunque entrambi sono tranquilli e felici di svolgere professioni appaganti, ciascuno nel proprio ambito? Ma sono tutti di questo avviso gli accompagnatori? Io ho qualche dubbio.

E infine, insisto, perché questa forzatura, se si tratta di attività del tutto diverse. Un accompagnatore siciliano che va a lavorare in Francia da accompagnatore svolge le stesse funzioni di una guida e potrebbe una guida italiana lavorare come guida a Parigi?

Ripeto, ben venga la legge quadro, la legge è sovrana, anche se prevedesse queste forzature, ma al momento non si può operare di fantasia. Se la ragione è quella di una possibile tendenza delle agenzie a utilizzare una figura unica, per ragioni di economia, la soluzione non può essere forzare l’unificazione, ma chiedere la tutela dei rispettivi ambiti”.